Nuova Unità, il partito di centrodestra del premier Krisjanis Karins, in Europa nel Ppe, sostenitore delle sanzioni alla Russia e del rafforzamento della Nato, ha vinto le elezioni in Lettonia con circa il 19% delle preferenze, triplicando i voti rispetto a quattro anni fa.

Ottenendo 26 dei 100 seggi in Parlamento (Saeima) Karins dovrà cercare alleanze per governare. Il nuovo Parlamento presenta infatti una notevole frammentazione: Nuova Unità ha ottenuto il 18,94% mentre al secondo posto si è piazzata l’Unione degli Agricoltori Verdi con il 12,52, seguita da Lista Unita, una coalizione tra Verdi e partiti regionali, con il 11,05; Alleanza Nazionale, il principale partito nazionalista lettone con il 9,31, Per la Stabilità (6,78), i populisti di ultra destra di Prima la Lettonia (6,22) e i Progressisti (6,14).

Resta sotto la soglia di sbarramento del 5% il partito socialdemocratico Armonia (in lettone Saskana), vincitore delle elezioni del 2018 con il 19%, tradizionalmente sostenuto da persone di lingua russa che probabilmente paga la condanna all’invasione russa dell’Ucraina.

Fuori anche l’Unione lettone dei russi (pro-Cremlino). I russofoni rappresentano circa il 30% della popolazione.

Un totale del 59,4% degli aventi diritto ha partecipato alle elezioni di sabato, segnando la più alta affluenza alle urne delle ultime tre elezioni parlamentari della Lettonia.