Gli articoli dal titolo «Fine della Salerno-Reggio la balla di Renzi senza Renzi» a firma Silvio Messinetti e Alberto Ziparo e «Dalle vacche di Fanfani al No della Calabria» a firma Nuccio Iovene, pubblicati il 9 dicembre, contengono diverse inesattezze che richiedono doverose precisazioni.

Non risponde al vero che «il Governo ha tolto 2,8 miliardi di euro all’autostrada, cancellando gli esecutivi dei 62 km più pericolosi e incidentati: così resteranno obsoleti e a 2 corsie»: non sono stati sottratti fondi alla A3 – Salerno Reggio Calabria, le risorse di cui si parla non sono mai state stanziate, dunque non c’erano, e i tratti citati non sono affatto i più incidentati dell’autostrada.

Non risponde al vero neppure che sui «60 km si è deciso di non procedere più: niente progettazione, nessun ammodernamento». Proprio lungo il tratto in questione, che è lungo 58 km, Anas, d’intesa con il Governo ed il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha avviato un Piano di Manutenzione da oltre 1 miliardo di euro, interamente finanziato, per la realizzazione di interventi tra le province di Cosenza e Vibo Valentia, in tratti già caratterizzati da quattro corsie e standard autostradali.

Il Piano consiste, principalmente, nel rifacimento della pavimentazione stradale e della relativa segnaletica verticale ed orizzontale; nella installazione di nuove barriere e di reti di protezione sui viadotti; nell’adeguamento degli impianti di alcune gallerie e nella installazione di nuovi impianti tecnologici e di illuminazione degli svincoli; nell’incremento delle piazzole di sosta lungo le due carreggiate. Inoltre, limitatamente ad alcune situazioni particolari, il Piano prevede la realizzazione di alcune complanari.
Nello specifico, tale opzione è stata ipotizzata nel tratto tra Cosenza e Altilia una nuova carreggiata sud, in affiancamento all’autostrada esistente, in modo da dotare l’A3 di una «corsia di arrampicamento» per i veicoli pesanti. Le fasi realizzative della nuova carreggiata di arrampicamento non hanno impatto sulla viabilità dell’autostrada esistente, poiché in variante rispetto al tracciato in esercizio.

Il 22 dicembre, quindi, la Salerno – Reggio Calabria, con l’apertura della Galleria Larìa, sarà definitivamente completata. Proseguiranno, come detto, i lavori di manutenzione lungo i 58 km: si tratterà di cantieri mobili e di breve durata, in parte consistente fuori dalla sede stradale, che consentiranno di mantenere alti i livelli di manutenzione dell’arteria, nel pieno rispetto della sicurezza degli automobilisti, senza interferire sul traffico, soprattutto nei periodi di esodo.

Ufficio stampa Anas

La risposta degli autori

Ringraziamo Anas per l’attenzione. Pur tuttavia l’azienda conferma la sostanza degli articoli.

Il 22 dicembre andrà in scena una parata per l’inaugurazione di una «nuova A3» che in realtà nuova non è. Anas ammette che decine di chilometri (67,2 per l’esattezza, di tratta calabrese), dati alla mano i più pericolosi e i più incidentati, rimarranno inalterati: saranno oggetto tutt’al più, e chissà quando, di lavori di manutenzione. Niente allargamento o aumento di corsie: un po’ di lifting, ma null’altro.

Anas, in realtà, gioca con le parole e parla di «fine lavori» considerando soltanto i lavori in corso, quelli già progettati, finanziati e appaltati. Si tratta di lavori con cantieri già aperti, nel corso degli anni variamente bloccati, «per contenziosi giuridici accumulati da una Anas clientelare e priva d’attenzione per gli utenti» – sono concetti di Armani. Cantieri che con un maxi accordo l’attuale presidente Anas è riuscito a sbloccare. Restano poi le altre decine di chilometri che non sono stati mai finanziati, e mai appaltati.

Tre anni fa Ciucci, il predecessore di Armani, spiegò alla Commissione Trasporti del Senato, e candidamente confessò, che per il completamento della Sa-Rc servivano 2 miliardi e 800 milioni e che dal momento del loro stanziamento sarebbero serviti altri 4 anni per concluderla.

I soldi per questi altri 67 km non sono più stati trovati e quando saranno trovati (se ancora c’è l’intenzione di trovarli) serviranno altri 4 anni per completare la Sa-Rc. Se non accadrà l’A3 resterà un’incompiuta. Una delle tante in Calabria e Sicilia.

La «fine lavori» tanto decantata dunque non sarà tale: i lavori non si concluderanno, ma si interromperanno senza il completo rifacimento e allargamento di tutta l’autostrada. Il neopremier Gentiloni almeno ci risparmi il 22 dicembre questa sceneggiata.

(Silvio Messinetti, Alberto Ziparo)