Le mosche raccontarono il massacro, furono loro a farcelo capire: il 16 e il 18 settembre 1982, nel quartiere di Sabra e nel campo profughi di Shatila, alla periferia ovest di Beirut, 3.000 palestinesi furono uccisi dalle falangi cristiano maronite, dall’esercito del Libano del Sud e con sostegno e complicità di Israele, che aveva lanciato la sua operazione “Pace in Galilea”, invadendo il paese per la seconda volta.

Una strage di tre giorni, tra uomini armati e persone accerchiate. La milizia comandata da Elia Hobeika con asce, coltelli e fucilazioni di massa tortura, stupra e uccide migliaia di rifugiati civili palestinesi indifesi, la maggioranza di essi bambini, donne e anziani, con l’esercito israeliano a impedire la fuga dei civili. L’allora ministro della Difesa israeliano Ariel Sharon fu successivamente accusato di essere a conoscenza dei fatti.

L’Assemblea generale dell’Onu definì l’operazione un genocidio con una risoluzione approvata il 16 dicembre dello stesso anno. Come sempre succede non ne seguì alcuna condanna.

Nel 2010, George Sluizer, 78 anni, regista ebreo olandese, intervistato dalla rivista olandese Vrij Nederland, ha affermato di essere stato testimone oculare del crimine a Sabra e Chatila nel 1982, ed ha accusato Sharon, allora ministro della Difesa d’Israele, di ”aver sparato da una distanza di dieci metri a due bimbi palestinesi, di due o tre anni, con una pistola. Ho visto tutto, ero vicino a lui. Ha visto anche il mio cameraman, Fred van Kuyk”.

Sandro Pertini: io sono stato nel Libano. Ho visto i cimiteri di Sabra e Chatila. E’ una cosa che angoscia vedere questo cimitero dove sono sepolte le vittime di quell’orrendo massacro. Il responsabile dell’orrendo massacro è ancora al governo in Israele. E quasi va baldanzoso di questo massacro compiuto. E’ un responsabile che dovrebbe essere bandito dalla società”.

Per ricordare Stefano e Maurizio, per ricordare i martiri palestinesi, saremo sabato 23 Settembre 2017, a partire dalle ore 16.00 in Piazza San Babila, angolo Corso V. Emanuele, con interventi, video, mostre, canzoni e collegamenti.