Sulla gestione dei richiedenti asilo giunti in Italia nei mesi scorsi, l’Arci ha inviato un lettera/denuncia alla Commissione Europea, al ministero dell’Interno, alla Commissione nazionale per il diritto d’asilo, all’Unhcr e all’Anci. L’Arci denuncia la violazione di due direttive europee (sul riconoscimento dello status di rifugiato e sull’accoglienza dei richiedenti asilo) e chiesto un intervento urgente per metter fine a questa situazione di ingiustizia.

«Con la presente l’associazione Arci, in qualità di ente di tutela di richiedenti e titolari di protezione internazionale, intende segnalare la grave situazione in cui sono costretti numerosi richiedenti asilo giunti in Italia nei mesi scorsi. L’arrivo e l’accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati continua ad essere gestita in maniera confusa, frammentata ed emergenziale, producendo ingiustizie, gravi violazioni dei diritti dei richiedenti asilo, spreco di risorse pubbliche e conseguenze negative per la convivenza nei territori dei comuni coinvolti. Il numero insufficiente di commissioni per l’esame delle domande, la prolungata accoglienza senza il rilascio di un documento, la mancanza di orientamento e informazione nei confronti dei beneficiari sono tutti fattori che incidono negativamente nei percorsi di tutela e integrazione che dovrebbero esser avviati.

Lo scorso venerdì, 14 febbraio, 30 richiedenti asilo di nazionalità eritrea, beneficiari del progetto Sprar di Castellammare del Golfo – ampliamento del progetto Sprar del comune di Trapani – hanno manifestato davanti la sede del commissariato perché ancora non sanno quando incontreranno la Commissione Territoriale per il riconoscimento dello status di rifugiati competente. Sono tutti arrivati a Lampedusa a metà settembre e ancora non hanno un permesso come richiedenti asilo.

Abbiamo raccolto la denuncia di queste persone attraverso un portavoce. Abbiamo tutti i nominativi ed è stata prontamente mandata una richiesta di chiarimenti e di date certe alla commissione territoriale di Trapani. Con la presente chiediamo di intervenire per impedire ulteriori violazioni dei diritti dei richiedenti asilo e il protrarsi di conflitti sui territori che sono generati dall’assenza di una programmazione adeguata e di un indirizzo politico chiaro e definito».