Qualche giorno fa la stampa anche nazionale ha pubblicato una notizia relativa a bambini di una scuola in Provincia di Cosenza, che hanno deciso di rinunciare ad una gita scolastica programmata, in quanto i dirigenti scolastici non hanno trovato un pullman accessibile ed attrezzato ad accogliere anche un bambino con disabilità. Mi complimento con la Preside e con i ragazzi, perché in altre occasioni le gite a volte sono state organizzate comunque, lasciando a casa i bambini con disabilità.

Sottolineo che la normativa sulle barriere architettoniche riguarda anche i mezzi di trasporto ed è disattesa purtroppo in varie aree del Paese.

Dal sito delle Ferrovie dello Stato/RFI emerge ad esempio che su 2000 stazioni ferroviarie in Italia sono attrezzate e accessibili solo 240. Ci si può rivolgere al servizio on line per disabili o alle sale blu per aver informazioni dettagliate al riguardo. In tutto il territorio nazionale ce ne sono solo 14.

Se si riesce ad arrivare poi nelle città italiane è difficile spostarsi con mezzi di trasporto pubblico comunali, perché sono solo in parte accessibili.

I taxi adattati per trasportare persone su sedie a rotelle si trovano solo in poche città italiane come Bologna, Roma, Verona, Trento (il servizio taxi è accessibile in tutta la provincia) e poche altre.

In una città come Milano fino a qualche mese fa circolava solo qualche taxi accessibile, difficile da prenotare. A Cosenza un servizio taxi per tutti è stato avviato dal Comune circa quindici anni fa e mi auguro possa essere potenziato.

E’ da sottolineare che le persone con disabilità hanno diritto a pari opportunità e a muoversi su tutto il territorio nazionale e all’estero per motivi di salute, di studio, di lavoro, di svago, come tutti, e non possono continuare ad essere discriminate.

Oltre alla Costituzione Italiana e alla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, che garantiscono pari opportunità a tutti i cittadini, anche i Piani dei trasporti debbono tenere conto anche delle persone con disabilità. Il Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1996, n. 503, inoltre precisa le norme da rispettare per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici.

Mi auguro pertanto che la legislazione esistente sia fatta rispettare dalle autorità ad ogni livello e su tutto il territorio nazionale.

Vincenzo Gallo, padre di un ragazzo con disabilità