Cara redazione del Manifesto, scriviamo in merito all’articolo L’emergenza umanitaria del lavoro sessuale, in cui appaiono affermazioni che ci si aspetterebbe da chi rappresenta il peggior capitalismo neoliberista disumanizzante, ma che, lette su un giornale come questo, impongono una serie di domande urgenti e altrettante risposte.Rivendicare come lavoro la prostituzione, come soluzione a ingiustizia, disoccupazione, disperazione, discriminazione ed emarginazione causate da immigrazione, irregolarità, povertà e diversità, quando si tratta della vendita di accesso al proprio corpo a chi ha i mezzi per acquistarlo e trae piacere dal potere, dall’umiliazione e dal controllo su di esso, è una affermazione molto grave....