Quando sono passati ormai tre giorni dall’aggressione fatta da militanti di Azione studentesca ai danni di due studenti del liceo Michelangelo di Firenze, dal governo non è arrivata ancora neanche una parola di condanna di quell’episodio di violenza neofascista che ha avuto come protagonisti sei giovani di estrema destra, tre dei quali minorenni. Vero che la premier Giorgia Meloni è in viaggio verso Kiev per incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ma è vero anche che prima di partire ha fatto una diretta di dieci minuti su Facebook per difendere il decreto sul superbonus. Due parole per prendere le distanze da quanto accaduto nel capoluogo toscano, quindi, avrebbe potuto spenderle. E invece niente.

UN SILENZIO che tradisce l’imbarazzo e che si è trasformato in un caso politico. Tra i primi ad attaccare c’è Enrico Letta: «Un rave ha provocato un putiferio e una normativa d’urgenza da parte del governo Meloni – scrive su Twitter il segretario del Pd – Governo che mantiene il silenzio sull’inaccettabile pestaggio squadrista avvenuti davanti al liceo Michelangelo di Firenze. Silenzio che continua si fa complice».

Anche il dem Alessandro Zan sottolinea il «mutismo» della premier: «Meloni ancora una volta non ha chiara la matrice?» è la domanda che il deputato rivolge alla presidente del consiglio. Matteo Renzi parla di «un atto di violenza squallido e vigliacco» per poi arrivare anche lui alla stessa domanda: «Perché – scrive sulla sua enews il leader di Italia viva – la stessa destra che interviene su tutto, da Peppa Pig alla scaletta di Sanremo, non ha sentito il bisogno di condannare senza se e senza ma quello che è avvenuto? Attendo con pazienza che esca l’agenzia di Giorgia Meloni o un suo delegato con la seguente frase: condanno la violenza dei ragazzi di Azione studentesca e mi impegno a espellere dai movimenti giovanili di destra chi usa le mani anziché il cervello».

IERI gli studenti del Michelangelo hanno tenuto un sit in davanti alla scuola per poi riunirsi in assemblea mentre la preside Rita Gaeta ha annunciato per sabato un consiglio d’istituto straordinario, sollecitato anche dai genitori degli studenti. Per oggi pomeriggio è prevista invece la risposta della città, con una manifestazione convocata per le 18 ai giardini di viale Malta dalla rete dai collettivi studenteschi. «A Firenze non c’è spazio per chi pratica la cultura della violenza e dell’odio» è scritto in una nota della Rete democratica fiorentina . Per il Circolo Pd Europa, invece, «l’ambiguità politica di alcuni dei rappresentanti delle nostre più alte Istituzioni nazionali concorre politicamente e moralmente a legittimare questo clima di intolleranza e licenza verso l’apologia del fascismo e della violenza politica».

UNICA VOCE controcorrente quella del presidente della commissione Cultura della Camera Federico Mollicone (FdI) per il quale quanto avvenuto sabato altro non sarebbe che una rissa: «Se si vede il video integrale – ha spiegato ieri annunciando un’interrogazione al ministra dell’Interno Matteo Piantedosi – si vede che erano assiepati da una parte, è stato un fronteggiamento tra due gruppi».

A Mollicone ha risposto il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni: «Trovo incredibile che il presidente della commissione cultura di Montecitorio continui a parlare di rissa – ha replicato – Perché vogliono continuare a dare sostegno a gruppi di tal genere? I responsabili di quanto accaduto sabato devono essere messi i condizione di non ripetere le loro gesta belliche».