E se la poesia altro non fosse che una occasione di vita, certo più profonda, certo mediata dalla scrittura elaborata, ma sempre dedita alla vita, alla sua priorità su tutto, piuttosto che secondaria gerarchia letteraria alla quale sacrificare ogni adeguatezza? Questo è il messaggio che, in versi originalissimi, ci invia Cetta Petrollo in una intensa silloge Giochiamo a contarci le dita con prefazione di Maurizio Cucchi (edizioni Zona contemporanea, pp.117, euro 15). CETTA PETROLLO PAGLIARANI già nel memoriale Margutta 70 aveva ripercorso in modo rigoroso la sua convivenza con Elio e per una vita intera. Dopo tante prove autonome in...