La casa editrice Babalibri ha deciso di entrare nel 2024 con la grazia di Leo Lionni, affidandosi a un albo inedito in Italia dell’autore di Piccolo blu e piccolo giallo e del celebre Federico. Il volumetto, che uscì in America nel 1992, si intitola Un anno di sorprese (pp. 32, euro 11,50) e racconta – con testi e illustrazioni che ricorrono a un elegante ed essenziale découpage – di un’amicizia particolare fra due topolini gemelli, maschio e femmina, e un albero parlante, all’inizio scambiato per un manico di scopa. Le chiacchiere che si intensificano via via fra i tre personaggi della storia seguono lo scorrere placido delle stagioni e sottolineano i mutamenti della natura, dallo spoglio aspetto invernale fino al succoso fiorire di frutti settembrini, in un’armonia che viene guastata soltanto dalla noncuranza umana, quando un fuoco spaventoso divamperà nel bosco, mettendo a serio rischio la sopravvivenza dell’albero Mel (verrà salvato dai due topini).

Nella bellissima autobiografia Tra due mondi pubblicata da Donzelli (2015), Lionni, bambino statunitense di origine olandese (era figlio di un intagliatore di diamanti e di una madre che si dilettava nel canto), descrive la sua stanza d’infanzia piena di erbari – passione botanica che torna nei suoi libri – e di strani inquilini. C’erano «vasetti di marmellata con bruchi, mantidi religiose e libellule, lattine con vermi per la dieta dei pesci, rane e uccelli. C’erano acquari, quadrati e tondi, con pesciolini, black molly, lumache e gamberi d’acqua dolce. In una gabbietta, due topolini bianchi non facevano che rovistare in uno strato di segatura che mandava un dolciastro odore d’urina». Saranno proprio loro i protagonisti delle sue delicate fiabe, quando Leo Lionni da pubblicitario di successo approderà alla letteratura per i più piccoli, reinventandone immagini e linguaggio.