La posta in gioco, in questi mesi, nella politica italiana è tale da rendere comprensibile una certa remora a parlare della riforma elettorale: si può facilmente essere esposti all’accusa di occuparsi “d’altro” e non delle vere emergenze sociali ed economiche. Così tutto tace, su questo fronte. Salvo il fatto che, con una certa regolarità, qualche commentatore se ne esca fuori con la solita solfa: che per assicurare la necessaria “stabilità” di governo occorrerebbe una riforma in senso maggioritario, o almeno qualche “dose” di maggioritario. E’ davvero sconfortante constatare la pigrizia politica e intellettuale di queste affermazioni, l’incapacità di interpretare le...