Tutto in una notte, tutto in una commissione. Dopo aver ricevuto il disegno di legge di bilancio il 12 novembre, quindici giorni dopo il via libera del Consiglio dei ministri e con quasi un mese di ritardo rispetto alle regole europee, il senato lo ha tenuto fermo fino alla scorsa notte. Le trattative nel governo e tra il governo e le forze politiche – anche l’opposizione alla quale è stata riservata una propria «quota» di spesa – si sono fatte altrove. E per l’esame parlamentare del provvedimento sono bastate alcune ore, piccole. Il primo voto c’è stato ieri tra le due e le tre del mattino, a seguire fino all’alba e, dopo una pausa, nella mattinata le altre votazioni sugli emendamenti «riformulati». La manovra sarà così in aula domani per essere approvata in prima lettura entro il 24 dicembre e definitivamente tra il 27 e il 30 dicembre alla camera. Naturalmente con la fiducia.

«Purtroppo anche quest’anno siamo davanti a uno spazio ridotto di esame – ha detto il presidente della camere Fico, che avrà in aula la legge più importante dell’anno, se va bene, per 48 ore. «È un grave problema sistemico che si ripete da troppo tempo – ha aggiunto – che ha riguardato legislature e governi diversi. È necessario un impegno comune di camera, senato e governo per superare queste pesanti criticità». Pesanti sempre ma, in questa legislatura, mai come stavolta.

Per i tre esercizi precedenti, la legge di bilancio è stata condotta in porto due volte il 30 dicembre (com’è presumibile che accadrà quest’anno) e una volta il 24 dicembre alle cinque del mattino. In tutti e tre i precedenti a contrarre i tempi di esame effettivo è stata la lunga stasi tra l’approdo del documento nella commissione di prima lettura e l’inizio delle votazioni: dal 1 al 27 novembre alla camera nel 2018, dal 2 novembre al 9 dicembre al senato nel 2019, dal 18 novembre al 13 dicembre alla camera nel 2020. Ma solo quest’anno il tempo di esame in commissione si è ridotto a poche ore, quasi tutte notturne. Negli anni precedenti l’unica commissione che ha potuto prendere in mano la legge di bilancio – in un monocameralismo regredito ormai a una sola commissione – una volta partite in ritardo le votazioni ha avuto comunque dai sette ai quindici giorni di lavoro sul testo. Rispettando almeno formalmente la Costituzione che impone per le leggi di bilancio la procedura «sempre normale» di approvazione delle leggi: esame in commissione e poi votazione articolo per articolo.

Vero è che le leggi di bilancio che siamo abituati a vedere hanno quasi sempre un solo articolo e infiniti commi. Vero è che nel 2018 il governo cambiò la legge direttamente nell’aula del senato con un maxi emendamento così imponente che i senatori dovettero votarlo senza avere il tempo di leggerlo. In quel caso il Pd sollevò un conflitto di attribuzione davanti alla Corte costituzionale, che lo dichiarò inammissibile giustificando il governo giallo-verde Conte uno perché aveva in corso fino all’ultimo momento una trattativa con l’Europa sul livello di deficit. Nelle motivazioni dell’ordinanza di inammissibilità, la Corte (redattrice Marta Cartabia) scrisse però che «in altre situazioni una simile compressione della funzione costituzionale dei parlamentari potrebbe portare a esiti differenti».

Così l’anno successivo, a parti invertite, fu il centrodestra a sollevare il conflitto di attribuzione. Risolto anche in quel caso (redattore Amato e presidente Cartabia) favorevolmente al governo, perché il Conte due si era insediato solo a settembre dunque a ciclo di bilancio già avviato. Nel 2020, ancora governo giallo-rosso, ci furono proteste per i tempi stretti (le opposizioni, ma anche il Pd e Renzi) ma nessun ricorso, vista la pandemia in corso. Ed è probabile che andrà così anche quest’anno, malgrado le rimostranze ascoltate ieri all’avvio della discussione generale in senato. Lo stato di emergenza può giustificare anche questo.

Errata Corrige

Dopo oltre un mese di sonno, la legge di bilancio vive una sola notte in parlamento. Poche ore in commissione per l’unico esame concesso alle camere sul provvedimento più importante. Da domani parte la corsa delle aule, fino a capodanno e a colpi di fiducia