Paga le bollette, aiuta con l’affitto cassaintegrati, disoccupati, inoccupati e precari: a questi bisogni risponde «Legami di solidarietà», la rete di assistenza mutualistica fondata da don Peppino Gambardella, il parroco di Pomigliano d’Arco che con coraggio è uscito dal «Tempio» ed è andato tra la gente, lì dove il disagio è più forte e lo Stato non arriva. Quello che dovrebbe fare la politica, che invece resta chiusa ermeticamente nei Palazzi, allontanandosi ogni giorno di più dal paese reale.

«Legami di solidarietà» è un’associazione che nasce il 25 aprile del 2015, uno sportello di aiuto e ascolto verso quelle famiglie che hanno subito l’espulsione dalla fabbrica per licenziamento o cassa integrazione – e io ne so qualcosa – ricreando un legame nel momento di difficoltà. L’associazione opera attraverso un fondo costituito dalle donazioni, dalla beneficenza di alcuni personaggi dello spettacolo, come Toni Servillo, e da una parte degli straordinari che i dipendenti Fiat di Pomigliano versano in favore degli ex colleghi. Perché lo scopo è proprio quello di creare una rete assistenziale dal basso dove il territorio riesce a dare risposte concrete.

Il lavoro che fa don Peppino Gambardella è immenso, anche se lui nella sua infinita modestia lo definisce «un piccolo argine nella tempesta della crisi economica e finanziaria che stiamo attraversando».  Questa esperienza di solidarietà fa della giustizia sociale e della lotta alla camorra e alla corruzione i principi fondanti necessari per ricostruire coesione territoriale e sociale. In questi primi due anni di attività, l’associazione ha supportato diverse persone dell’area del disagio, attraverso contributi derivanti da un fondo cassa alimentato da operai, singoli cittadini e sindacalisti. Un percorso fondamentale fortemente voluto da Libera Associazioni Nomi e Numeri contro le mafie, Fiom-Cgil e parrocchia di San Felice in Pincis di Pomigliano d’Arco.

Tante, troppe, le testimonianze commoventi di chi, a tutt’oggi, sta vivendo le difficoltà sulla propria pelle, operai e mogli di operai che devono inventarsi la quotidianità, capire giorno per giorno come andare avanti, come crescere i figli, perché purtroppo il copione lo conosciamo, ed è sempre lo stesso: perdita del posto di lavoro da un giorno all’altro, cosa che riguarda spesso famiglie monoreddito, e di conseguenza perdita della dignità. Solo grazie a questa associazione i disoccupati hanno ritrovato la speranza nel prossimo e la forza di continuare a lottare.

Don Peppino Gambardella – e chi opera con lui – è venuto in Senato per un unico scopo: quello di sensibilizzare i parlamentari, almeno coloro che a parole dicono di essere attenti a questi temi e che invece sembrano ancora davvero troppo «distinti e distanti» da chi non riesce neanche a mettere insieme il pranzo con la cena.

L’associazione «Legami di solidarietà» deve dunque diventare un modello replicabile in altri territori, per questo serve dare risonanza a questa bella esperienza, ai risultati raggiunti, così da poter moltiplicare le donazioni utili a sostenere tutti i soggetti coinvolti. In attesa che qualcosa cambi, e nella speranza di un futuro migliore per tutti, nessuno escluso.

Senatore Sinistra italiana