È una Lega battagliera quella emiliana, in perenne campagna elettorale e con un solo tasto da premere ossessivamente. Quello dell’emigrazione. Perché a ben vedere, quando si esce dal tema della lotta ai rom, agli abusivi, ai migranti al mare o in città, gli argomenti del Carroccio iniziano a diventare pochi. Ma tant’è, spiagge e ombrelloni d’agosto aiutano sempre a rilanciare la lotta allo straniero, soprattutto se associato sistematicamente all’illegalità e al crimine.
E allora, a 48 ore da Ferragosto, arriva la proposta del capogruppo della Lega nel consiglio regionale dell’Emilia-Romagna. Si chiama Alan Fabbri, volto sorridente da bravo ragazzo, lanciato da Salvini ai tempi della visita al campo rom di Bologna, delle ruspe leghiste che avrebbero dovuto radere tutto al suolo, e del parabrezza sfondato dai ragazzi dei centri sociali. «Buttafuori anti-vu cumprà all’ingresso dei lidi ferraresi». È la ricetta di Alan Fabbri, che chiede anche «specifiche misure di sostegno ai Comuni» per «prevenire e debellare l’abusivismo». L’idea è di portare la security privata in spiaggia, con tanto di convenzioni da stipulare con «agenzie» del settore. Insomma, i buttafuori da discoteca per militarizzare l’accesso a ombrelloni e sdraio. Fabbri si immagina addirittura un fondo regionale ad hoc per finanziare l’operazione che nei sogni leghisti porterebbe sulle spiagge migliaia di energumeni, occhiali a specchio e muscoli in bella vista. Il tutto per scoraggiare il pericolosissimo venditore di turno, che non solo «impedisce la visuale ai bagnini», ma «intralcia il libero accesso al mare in caso di emergenza» e addirittura, insieme ai suoi colleghi, «mette in scacco turismo e economia».
Su facebook c’è ovviamente chi si scatena. Scrive Elenora: «Vogliamo anche aggiungere il fatto che ti passano a due centimetri dalle orecchie con le radioline a tutto volume e tu magari stavi rilassandoti? O con le aste del selfie rischi di essere accecato?». Francesco rilancia: «Al sindaco e al Comune fanno comodo. … come gli zingari».
Una campagna di comunicazione aggressiva, quella della Lega, che ha comunque dimostrato di funzionare. Con Salvini a battere a tappeto il territorio, il Carroccio ha portato a casa alle scorse Regionali 233 mila voti e 9 consiglieri. Un 19,4% che ha trasformato la Lega di Fabbri nel secondo partito, dopo il Pd.
Ad inizio agosto a rilanciare la lotta ai migranti era stato invece il sindaco leghista di Bondeno (Ferrara) Fabio Bergamini, che aveva annunciato disobbedienza civile di fronte alle richieste di accoglienza per una manciata di migranti. Classica l’argomentazione: non c’è spazio, tanto più che ci sono ancora persone senza casa dopo il terremoto del 2012. Italiani terremotati contro «clandestini». E visto che la Lega spinge, gli alleati si adeguano. Così il parlamentare di Forza Italia Massimo Palmizio interroga Alfano su presunti casi di poligamia a Ravenna. Interrogazione che nasce da un’altra interrogazione, presentata sempre da Fi in consiglio comunale. Chiede, questa volta al sindaco, di elencare i casi di poligamia. Una matrioska di interrogazioni che parte da una sola considerazione: «È usanza per nulla disconosciuta dal mondo islamico quella della poligamia di un uomo con più donne».