Leee Black Childers, tra oscenità e furore
Le scarne biografie che hanno accompagnato la notizia della sua morte, qualche ora fa a Los Angeles per cause ancora ignote, descrivono Leee Black Childers come impresario musicale e fotografo nella fetida New York anni ’70.
Non basta. Leee Black Childers è stato un pioniere artistico irripetibile, uno dei primi in grado di compattare il sex appeal del rock alla controcultura gay di Stonewall e dei teatri-laboratorio, senza dimenticare il suo essere testimone oculare di tutte le rivoluzioni estetiche e musicali che sconvolsero il mondo in quel decennio.
Nato, cresciuto e pasciuto nelle terre del Kentucky Fried Chicken, Leee Childers respira fin da quelle lande desolate il profumo della Summer of Love nel 1967 e ben presto trasferisce sogni di colorati libertinaggi nella città dei fiori San Francisco.
saurite ben presto le utopie di pace e amore, approda nella New York carica di furore rivoluzionario ancora in nuce, dove resta folgorato dal furioso rock di Iggy Pop con un collare addosso, e i suoi Stooges, a urlare I Wanna Be Your Dog. Per Childers è una vera e propria folgorazione.
Il rock & roll, e i semi punk pronti a germogliare, devono essere sessuale, osceno, proibito ai limiti della brutalità, così come il suo obiettivo fotografico che conosce così i primi corpi da immortalare in un rigoroso bianco e nero.
La cornice fotografica però non basta, serve azione, movimento e così si avvicina al fenomeno underground del momento, il «Ridicolous Theatre» di fine anni ’60, una sorta di teatro dell’assurdo beckettiano impreziosito da travestimenti e oscenità glitter e animato da John Vaccaro. Happening teatrali nel segno della provocazione e aperti a chiunque fosse un outsider sessuale o un simpatico freak.
Childers conosce così le due storiche drag queen della scena americana, Jackie Curtis e Candy Darling, e, tra un recitativo queer e un monolocale condiviso, il terzetto agguanta l’interesse di Andy Wharol che nota il gruppo teatrale nella commedia Island, e decide di produrre il prossimo spettacolo del gruppo, Pork.
L’opera buffa è incentrata su un attore nei panni di Andy Warhol, seduto su una carrozzella in un ospedale con attorno tutti gli altri personaggi e un telefono bianco in mano mentre feticismi e perversioni si materializzano sul palco scarno e male illuminato.
Lo spettacolo arriva a Londra dove viene bersagliato dai tabloid ma conquista il cuore di David Bowie. Al ritorno da Londra, Childers comincia a scattare foto insieme al corrispondente inglese del Melody Maker e scopre il potere sovversivo di un gruppo come i, o a scelta le, New York Dolls, prima vera punk band della storia formata da quattro ragazzacci di New York con zeppe e rossetto.
Dopo qualche mese Childers abbandona il teatro e diventa vicepresidente della MainMan, l’agenzia di produzione che gestiva l’ormai amico David Bowie e lavora finalmente con il mito Iggy Pop con il quale impara la complicata gestione di una rockstar tossica. Gli anni successivi sono fatta di scoperte come il mitologico locale CBGB.
Con la fine del decennio, e di quel mondo, Leee Childers si esclissa e torn a solo recentemente, pochi mesi prima del decesso, con il libro fotografico Drag Queens, Rent Boys, Pick Pockets, Junkies, Rockstars and Punks, titolo emblematico che riassume una decina d’anni di oscenità e furore.
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