Più basso è il profilo più alti sono i risultati. Son fatti. Due per tutti: il trasferimento delle caviglie della Salis dalle catene ai braccialetti e quello delle chiappe di Chico Forti dalla galera alla villeggiatura.
Non sei convinto? Ecco la prova del nove. Ricordate la caciara scatenata dal parroco di Caivano don Patricello contro i mostri di camorra al Parco Verde? Caciara che costrinse Giorgia a passarellare per Caivano e addio profilo basso?

Com’è poi finita? La camorra da Parco Verde ha traslocato lo spaccio all’isolato appresso, don Patricello è sempre sotto scorta e ai boss gli abbiamo fatto un baffo.
Lezione imparata? Forse sì, don Patriciello ora viene a Roma non per denunciare la primazia dei boss ma per sostenere il premierato della Meloni e la Meloni non parla più di camorra manco sotto ipnosi.
E i mass media seguono a ruota: sulla camorra basta polveroni, mo’ pure loro tengono un profilo basso che più basso non si può manco in ginocchio. Purtroppo però la settimana scorsa un giudice ha fatto sequestrare nel cuore di Napoli una pizzeria tra le più famose, dove Clinton si mangiò una bella margherita «a portafoglio» e da allora si chiama «Dal Presidente».

Mo’, che il centro cittadino sia da anni nelle mani di un temibilissimo clan che così ripulisce i soldi sporchi e sbaraglia le aziende sane, era già sotto gli occhi di tutti; che la punta dell’iceberg di questa occupazione di Napoli manu militari sia la ristorazione, pure. Ma giustamente tutti acqua in bocca.
Ora però a sussurrare all’orecchio dei giudici c’è ‘sto pentito, tal De Feo, che va scoperchiando una trama criminale che dalle falde del Vesuvio, passa per Roma e appesta tutt’Italia. Né più né meno come fu per i Casalesi, contro i quali il processo Spartacus andava avanti per anni con profilo rasoterra… finché un giorno il libro di Saviano non lo sbalzò in prima pagina.
Ok, Saviano, come dice la Meloni, attacca i camorristi per farci i soldi, ma quel che è peggio è che Gomorra costrinse la politica ad alzare il profilo.

Acqua passata. Oggi per sapere delle indagini in corso sulle pizzerie di camorra che invadono lo stivale con professionisti e imprenditori accusati di corruzione e killer con stipendi da seimila euro al mese, bisogna magari sfogliare il Mattino fino a pagina 27 dove in testa c’è il titolone di una Smart a cui hanno rotto i vetri e sotto la grande foto della Smart violata, un titoletto dell’inchiesta sul clan Contini. Quando si dice «taglio basso».