È la Quinzaine des Realisateurs la protagonista della diciannovesima edizione di Le vie del cinema – Da Cannes a Roma, che si terrà dal 10 al 15 giugno tra Trastevere – nei cinema Intrastevere e Alcazar – e Prati, all’Eden e al Giulio Cesare. Come spiega la direttrice Georgette Ranucci, il motivo è che la Quinzaine «ha offerto nel corso degli anni film straordinari ed originali, che difficilmente si potranno rivedere perché spesso non vengono comprati».

Di questa sezione del Festival di Cannes viene infatti presentata una lunga lista di titoli, tra cui Trois Souvenirs de Ma Jeunesse di Arnaud Desplechin, considerato da molti come il miglior film francese visto quest’anno sulla croisette e che non ha ancora trovato nessun compratore in Italia. E c’è anche il vincitore del miglior documentario: Allende, mi abuelo Allende, realizzato dalla nipote del presidente cileno destituito e ucciso durante il golpe del generale Pinochet. Much Loved, del regista francese di origini marocchine Nabil Ayouch tratta la prostituzione a Marrakech e verrà proiettato, dice Ranucci, «con i provvedimenti anti-pirateria, perché i produttori temono che possa venire diffuso illegalmente sul mercato arabo».

Della Semaine de la critique è invece stato selezionato un solo titolo, La tierra y la sombra di Cesare Augusto Acevedo, vincitore della Camera D’Or, il premio alla miglior opera prima. Di un Certain Regard, oltre al vincitore Hrutar dell’islandese Grimur Hakonarson, verranno proiettati a Roma ben due film nipponici: Umimachi Diary di Hirozaku Kore-Eda e An di Naomi Kawase, storia dell’incontro di tre diverse generazioni intorno all’amore per i doriyaki, un dolce tipico giapponese.

Le proiezioni dedicate al concorso ufficiale vedono sfilare buona parte dei vincitori, a partire dal gran premio della giuria Son of Saul dell’esordiente ungherese László Nemes, che affronta l’incubo di Auschwitz. Il premio della giuria è invece il distopico The Lobster del greco Yorgos Lanthimos, e vedremo anche Mon Roi di Maiwenn, con cui Emmanuelle Bercot – a Cannes a Roma anche con il suo film da regista che ha aperto il Festival, La Tete Haute – ha vinto il riconoscimento come miglior attrice ex aequo con Rooney Mara. È invece ancora incerto se il pubblico romano potrà vedere la Palma d’oro – Dheepan di Jacques Audiard – a causa di un contenzioso del regista con la produzione per rimettere mano ai titoli di coda. «Speriamo fino all’ultimo – chiosa Ranucci – che questo problema si risolva, e nel caso Dheepan verrà passato come proiezione speciale a sorpresa il martedì dopo la fine della rassegna, al cinema Quattro Fontane».

Quasi in contemporanea – dal 12 al 18 giugno – Le vie del Cinema proporrà una selezione dei suoi titoli anche nelle sale milanesi, dove oltre ai titoli proposti nella capitale si affiancheranno altre opere apparse nelle varie sezioni o fuori concorso. Fra queste anche Mountains May Depart (Shan He Gu Ren) di Jia Zhang-ke