Non poche stranezze segnano la tredicesima elezione presidenziale. La prima è la certezza che l’approdo al Quirinale per Draghi rappresenti una promozione, a cui sarebbe impossibile rinunciare. Certo, non c’è dubbio che il prestigio personale assicurato dal ricoprire la carica di Capo dello Stato sia inarrivabile, e comunque di molto superiore a quello promanante dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Ma si può dire che lo stesso valga in termini di gestione del potere? A leggere la Costituzione italiana, e a osservarne la concreta applicazione, si direbbe proprio di no. Il Presidente del Consiglio è, assieme al governo, il principale...