Le svastiche, poi la solidarietà a Ester Mieli: la doppiezza dei giovani meloniani
Il caso Presentata a Roma la seconda parte dell'inchiesta di Fanpage. Ci sono anche i «pentiti» che mostrano le chat con le immagini di Adolf Hitler
Il caso Presentata a Roma la seconda parte dell'inchiesta di Fanpage. Ci sono anche i «pentiti» che mostrano le chat con le immagini di Adolf Hitler
Lo sembrano, si comportano come tali e, strano a dirsi, lo sono davvero. La seconda parte dell’inchiesta di Fanpage su Gioventù Nazionale, il movimento under di Fratelli d’Italia, ribadisce il punto già emerso due settimane fa con il primo capitolo della saga. E, se possibile, il risultato del filmato mostrato nel pomeriggio di ieri a centinaia di persone accorse al Monk di Roma è ancora più grottesco della volta scorsa. La domanda che muove il servizio è semplice: quanto già mostrato è un caso isolato oppure no? Ovvero, è solo una sezione romana di Gioventù Nazionale a inneggiare al fascismo (e al terrorismo, all’antisemitismo, al nazismo) oppure è così ovunque? La risposta giusta sembrerebbe essere la seconda. Così abbiamo legami che salgono fino a molto in alto, come le dirigenti di Gn Caterina Funel e Ilaria Partipilo che fanno da portaborse a Giovanni Donzelli. Possibile che lui non sappia niente delle derive fascistissime delle sue assistenti? E ancora: deputati, senatori, alti papaveri di FdI che entrano nella sede di Colle Oppio, stringono gli avambracci ai presenti a mo’ di saluto gladiatorio, ridono e scherzano come amici di vecchia data. Camerati, nel senso etimologico del termine.
POI C’È IL CASO di Ester Mieli, forse il più imbarazzante di tutti. Lei, già portavoce della Comunità ebraica di Roma, che viene acclamata a Casa Italia. E poi Flaminia Pace, la capa del circolo pinciano di Gn, che se la sghignazza: «La cosa più bella è stata ieri a prenderci per il culo sullo svastiche e le cose… E poi io che avevo fatto il comunicato stampa in solidarietà a Ester Mieli». Un inciso che spiega benissimo la doppiezza della giovanile meloniana, capace di parlare di «razza ariana» un momento prima e di difendere a spada tratta la senatrice di religione ebraica un momento dopo. Vizi privati e pubbliche virtù, si direbbe: ufficialmente la linea di Fratelli d’Italia è di appoggio totale e incondizionato al governo di Israele. Poi però i giovani dirigenti, tra di loro, professano il più cupo e disgustoso antisemitismo. Fanpage, nel suo lavoro d’inchiesta, ha trovato anche dei pentiti dell’organizzazione, ex militanti di Gn usciti dopo aver assistito a troppe nefandezze. C’è chi mostra le chat. Spiccano meme con Adolf Hitler in persona, con gli indici e i pollici delle mani che si uniscono a formare un cuoricino. Ovviamente non manca il freak show delle gite fuori porta: camminate sulla neve che si concludono con cori per il duce, per il führer, per «i ragazzi di Buda», per i «cuori neri» che «se ne fregano e sputano in faccia al mondo intero». Tutti insieme: «Per un mondo più pulito, torna in vita zio Benito». E brindisi a Cabiria, il personaggio dannunziano «nato dal fuoco». Paccottiglia nostalgica, odore di nazismo a superare addirittura le ormai innegabili simpatie fasciste. Resta appena accennata sullo sfondo la questione dei finanziamenti: che Fratelli d’Italia contribuisca con centinaia di migliaia di euro al funzionamento della sua sezione giovanile è un fatto noto. Ma forse c’è anche dell’altro. O almeno ci sarà: Gn punta ai fondi del servizio civile universale, 500 euro al mese per ogni partecipante. E ogni offerta alle casse dell’organizzazione, va da sé, è gradita. Da notare che il servizio civile universale è competenza del ministero della Difesa, e alla commissione Difesa del Senato siede proprio, tra gli altri, Ester Mieli.
L’INCHIESTA sfuma con una grande verità. La dice un militante di Gn a volto oscurato: «Dobbiamo fare le vittime. Perché se tu fai la vittima, la gente è con te. Altrimenti veramente poi la gente ci dà dei fascisti». Il vittimismo dei camerati ormai è un topos letterario, un fatto tradizionale. Dai giovani agli adulti, le reazioni dei big di FdI alla prima parte dell’inchiesta di Fanpage è stata eloquente in questo senso: gridare allo sciacallaggio, cercare di negare i fatti, definirsi appunto come vittime dell’ostilità di un pugno di giornalisti malevoli. Ma il gioco si è rotto: non sono tifosi della Casertana, sono i futuri quadri del partito del governo.
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