I fratelli bianchi accusati di aver ucciso un nero si dichiarano innocenti quindi dateci un taglio e attendiamo il processo. E una volta in aula, onde evitare puerili derive lombrosiane, sia vietato all’accusa di mostrare foto degli imputati in costume da bagno. La difesa poi convinca gli stessi a non postarsi sui social se non camuffati in tute da astronauti o palombari. Sia come sia, prima di risbattere i mostri in prima pagina, è giusto attendere i tre gradi di giudizio anche se per me la «probatio diabolica» la otterremo solo con una seduta spiritica, quando di qui a cento anni, verremo a sapere se i sospetti sono o meno finiti all’inferno. Comunque vada, proprio mentre prendevo le distanze da cotanta gogna mediatica, leggo su Fanpage: «Luca Caprini, consigliere comunale della Lega a Ferrara, e agente di polizia, è indagato per istigazione a delinquere: ha messo un like a un post inneggiante a Hitler e ai forni crematori.» E che ci azzecca? Niente. Eppure… mumble mumble… e mi metto a spulciare tra a casaccio le varie dichiarazioni di dirigenti leghisti in tutti questi anni.

Bossi nel 2003 a Radio Padania: «a Milano le case non si danno al primo bingo-bongo che arriva»; Gentilini, a Treviso, per negare ai «negri» anche le panchine propone al Prefetto di sradicare quelle intorno alla stazione e vorrebbe anche «schedare gli immigrati a uno a uno perché portano TBC, AIDS, scabbia, epatite», quelli in grado di correre invece vuole «vestirli da leprotti per fare pim pim pim col fucili»; Borghezio a Radio 24: “«agli immigrati vanno prese le impronte dei piedi per risalire ai tracciati delle loro tribù», per loro «ci vogliono bastoni a ogni angolo di strada», e della Ministra di colore Kyenge dice: «scelta del cazzo questo è un governo del bonga bonga»; Calderoli: «la civiltà gay ha trasformato la Padania in un ricettacolo di culattoni»; Salvini, prima della svolta nazional-sovranista alla Festa di Pontida del 2009, canta: «senti che puzza,scappano anche i cani, sono arrivati i napoletani», ma una volta dal Viminale cambia bersaglio, chiude i Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo e costringe decine di migliaia di profughi che si stavano integrando alla clandestinità, sbarra i porti ai naufraghi lasciando in ammollo anche donne, vecchi e bambini. Il tutto al grido de: «la pacchia è finita!». Direte voi: ma che ci azzecca tutta ‘sta roba col piccolo Willy? Assolutamente niente. Mica siete nuore a cui si parlo a perché suocera intenda.