Un gigante del nostro tempo

È un gravissimo lutto per tutti, un lutto senza confini come era senza confini la sua missione di uomo e di medico al servizio dell’umanità. La vita di Gino Strada è stata interamente dedicata alla prossimità e alla cura dei sofferenti, senza alcuna distinzione. Il suo vero nemico era la guerra e la sua inumana insensatezza, eppure è limitativo definirlo un pacifista. Fiero rappresentante di un’altra idea di umanità, Gino faceva della fratellanza e dell’impegno per i diritti umani non degli astratti principi una missione civile, una pratica quotidiana, un senso compiuto del vivere. Gino è stato un gigante del nostro tempo, un antifascista attivo, conseguente e intransigente. La sua improvvisa scomparsa ci lascia nello sgomento e nel dolore. A Cecilia, ai suoi familiari vada l’abbraccio affettuosissimo mio e di tutta l’Anpi.

Gianfranco Pagliarulo, presidente Anpi

Sognava e inventava mille cose

Il nostro amato Gino è morto ieri mattina. È stato fondatore, chirurgo, direttore esecutivo, l’anima di Emergency. “I pazienti vengono sempre prima di tutto”, il senso di giustizia, la lucidità, il rigore, la capacità di visione: erano queste le cose che si notavano subito in Gino. E a conoscerlo meglio si vedeva che sapeva sognare, divertirsi, inventare mille cose. Non riusciamo a pensare di stare senza di lui, la sua sola presenza bastava a farci sentire tutti più forti e meno soli, anche se era lontano. Tra i suoi ultimi pensieri, c’è stato l’Afghanistan, ieri. È morto felice. Ti vogliamo bene Gino.

Emergency

Ha trasmesso voglia e capacità d’impegno

Sappiamo che la notizia della scomparsa improvvisa di suo padre Gino Strada Cecilia l’ha avuta mentre è a bordo di una nave di volontari che sta raccogliendo migranti davanti alla Libia. È molto triste trovarsi così lontani in un momento così doloroso, ma anche la prova che le grandi esperienze – e quella di Emergency è stata grandissima – trasmettono voglia e capacità di impegno. Che del resto Gino Strada ha dimostrato sempre, da quando era ancora all’Università di Milano, dove è stato, assieme a Luca Cafiero, uno dei leader del Movimento Studentesco della Statale. A Cecilia; a Maso Notarianni, presidente Arci di Milano, suo marito; a Leoncino, di cui Gino e il nostro Michelangelo erano nonni, un abbraccio della redazione de il manifesto.

Luciana Castellina

Ti siamo debitori per sempre

Caro Gino la tua improvvisa scomparsa ci lascia attoniti. La tua è stata una vita piena, coraggiosa, al servizio di chi ne aveva più bisogno. Hai costruito, assieme a tua moglie, alla tua famiglia, alla comunità di Emergency cose straordinarie destinate a segnare la storia, a durare nel tempo, a testimoniare con i fatti che un altro mondo è possibile. Tutti noi, a cominciare dai vecchi compagni del movimento studentesco milanese, come me, ti siamo debitori per sempre. Perciò questo non è un addio, ma un arrivederci a domani e ai giorni che verranno, per continuare, ciascuno secondo le proprie possibilità, l’opera cui hai dato il via.

Alfonso Gianni

Uno schiaffo ai dominanti della Terra

Gino Strada, una delle figure italiane ed europee più importanti nel campo dell’impegno civile umano per la vita degli altri. Medico, chirurgo, amante della pace e fermo oppositore della guerra e della violenza, con Emergency ha creato 18 ospedali in tutto il mondo in paesi devastati dalla guerra, come Afghanistan, Sudan… L’esistenza di persone come lui è uno schiaffo alla credibilità di tutti i nostri dominanti che sanno glorificare il potere, l’innovazione tecnologica, la sicurezza nazionale e spendono 2 trilioni di dollari all’anno in armi, per conquistare, uccidere, dominare. E lasciano spudoratamente a persone di buona volontà, come Gino Strada, il compito di salvare feriti e malati. Questi dominanti dovrebbero essere processati e condannati per crimini contro l’umanità.

Riccardo Petrella, Agorà degli abitanti della Terra

Grazie per un altro mondo possibile

Caro Gino, ci mancheranno il tuo esempio e le tue parole. Te ne vai mentre in Afghanistan il realismo dei signori della guerra semina solo morte e distruzione e la tragedia infinita ti dà di nuovo ragione. Sei stato cittadino del mondo e della nostra Costituzione antifascista. Grazie per averci richiamato sempre alla coerenza su principi e valori che dovrebbero essere imprescindibili per la sinistra. Ora anche gli ignavi che non ti hanno mai dato retta sulla guerra, i migranti, la sanità pubblica si diranno dispiaciuti. Grazie compagno Gino per tutte le vite che hai salvato e per gli ideali che hai tenuto vivi. Grazie per tutto quello che hai fatto per un altro mondo possibile e necessario. Un abbraccio fortissimo a Cecilia e ad Emergency dalle compagne e i compagni di Rifondazione Comunista.

Maurizio Acerbo

Contro i brevetti per il diritto alla salute

Gino Strada ci ha lasciato, una perdita immensa per tutti coloro che nel mondo si battono per il diritto universale alle cure! Tra le tantissime battaglie che Gino ha condotto con la sua Emergency – ha dichiarato Vittorio Agnoletto portavoce italiano della campagna europea Diritto alla Cura- Right2cure/No profit on pandemic – vogliamo ricordarlo anche in quest’ultimo, generoso impegno per la sospensione dei brevetti, affinché i vaccini e le cure per il Covid siano disponibili per tutti, ovunque. Il Comitato italiano e tutte le 110 organizzazioni aderenti esprimono ai familiari il proprio profondo cordoglio per la sua improvvisa e grave perdita e si stringono a fianco di Emergency, rinnovando il proprio impegno per continuare insieme, nel solco tracciato da Gino, il percorso comune.

Carmìna Conte, Ufficio Stampa Comitato Italiano “Diritto alla Cura”

Mi colpisce la tua morte invidio la tua vita

Me lo ricordo io Gino, compagno di medicina. Si diceva che avesse assaggiato le carceri turche (per motivi politici). Ci siam persi di vista dopo gli anni del movimento. Più volte ci siamo sfiorati in università dopo la laurea. Avevamo gli stessi interessi professionali, io medici e lui chirurgici. Poi io, rigoroso sono rimasto nel piccolo orto, curando pazienti. Egli è volato ad interessarsi di popolazioni di infermi. Mi colpisce la tua morte Gino ma invidio la vita che hai condotto concretizzando ideali più grandi della mia coerenza.

Ciro Gallo

Contro le ipocrisie

Mentre ci avvolge e ci travolge il dolore misto alla rabbia, non perdiamo di vista la natura ipocrita di questo paese, che oggi continua a far finta di niente nel commercio di armi, di acquisti di F35, nell’essersi defilati di notte dall’Afghanistan e che tanti tra questi oggi millantano l’amicizia con Gino o degli altri che sperano che finisca in fretta questo ricordo per Gino. Ciao Gino la tua forza ha messo radici profonde in questo strano paese ma soprattutto nel mondo .

Peppe Amato

Un partigiano

No Gino, no, non puoi averci lasciato! Sei stato una delle figure più belle, coerenti, libere e partigiane che l’Italia abbia avuto. Hai salvato migliaia di vite e milioni di coscienze con la tua parola e il tuo impegno. Sempre dalla parte degli ultimi e dei dimenticati, nei luoghi dimenticati di questo mondo. La tua morte è una perdita immensa. Sarai per sempre ricordato dalla parte dei giusti. Che la terra ti sia lieve compagno Gino. Un abbraccio a Cecilia e a tutta la comunità di Emergency.

Roberto Pietrobon

Siamo più soli

Con Gino Strada il mondo perde un carico di umanità incolmabile. Il fondatore di Emergency non avrebbe dovuto morire mai, invece se ne è andato anche troppo presto, forse nel momento meno opportuno, sicuramente ciò che ha seminato non andrà perduto, sicuramente ci saranno altri a continuare la sua opera, la sua Missione laica, ciò non toglie, purtroppo, che da oggi tutte quelle (tante) persone che hanno bisogno di aiuto e solidarietà saranno più sole.

Mauro Chiostri