Non è molto, ma una certezza c’è: le primarie milanesi non si toccano. Si faranno il 7 febbraio. La funzione taumaturgica dei “diktat romani” – come dice il centrosinistra milanese – è scientificamente dimostrata. Basta una idea balzana o una mezza frase del Pd di Matteo Renzi per ricompattare come un sol uomo la giunta “arancione” logorata da mesi di pretattica in assenza di uno schema da presentare al suo elettorato disorientato. Un miracolo. Non per sciocco campanilismo, significa solo che il capo del Pd e i suoi colonnelli da queste parti non possono permettersi di imporre alcunché. Se vogliono...