«Perché non siete ossessionati da Golden State come me?», chiedeva lo scorso anno, dopo una bruciante sconfitta con i Warriors nelle finali di Conference, Daryl Morey, il general manager degli Houston Rockets, una delle squadre più forti della NBA ancora una volta costretta a guardare dal basso il team già ora entrato nella storia del basket. Le ossessioni, nello sport come nella vita, sono pericolose, possono annebbiare la vista e la capacità di giudizio, destabilizzano e ti consegnano all’avversario. Tuttavia, sono fonte di stimoli, impediscono la rassegnazione e il fatalismo.Il passaggio dalla collettività dei cestisti all’attività solitaria del tennista non è propriamente immediato, ma anche per chi impugna la racchetta, nutrire o no un’ossessione è uno dei requisiti fondamentali.

Due numeri per definire l’epoca attuale: 62 sono i tornei dello Slam disputati dal luglio 2003 (quando Roger Federer vinse il suo primo Wimbledon), 48 quelli vinti in combinata dal campione svizzero (20), Rafael Nadal (14) e Novak Đoković (14). Probabilmente, non era mai accaduto che i tre più vincenti di sempre in una singola disciplina, si confrontassero nello stesso momento, e non in un paio di stagioni ma per un decennio abbondante. A questi due numeri possiamo aggiungerne un terzo: 23, gli Slam vinti da Serena Williams. Quattro fuoriclasse ossessionati dalla vittoria (Williams in lacrime l’anno scorso per due finali perse a pochi mesi dal parto, spiega tutto), dalla voglia di migliorarsi nel tempo. Hanno tolto ogni idea di ossessione agli avversari, già pronti a dirigersi verso la rete per stringere la mano a una delle quattro leggende viventi.Con gli Australian Open inizia la stagione 2019. Le poche competizioni disputate sinora non possono essere d’aiuto a fare pronostici e valutazioni sullo stato di forma dei contendenti. La domanda, comunque, è sempre la solita: qualcuno sarà in grado di porre fine a questa egemonia?

Nel torneo maschile, l’ago della bussola sembra orientato verso Đoković, con Federer e Nadal (destinati a incrociarsi in semifinale) consapevoli che se assistiti da una buona condizione fisica potrebbero approfittare di un passo falso del campione ritrovato. Alcuni risultati dello scorso anno, però, lasciano presagire che a breve, una delle nuove leve riuscirà a dare uno scossone. In ordine di preferenza, Alexander Zverev, chiamato a compiere il salto di qualità dopo aver dimostrato che due set su tre è tra i primi al mondo; Stefanos Tsitsipas, forse il più talentuoso e capace nel 2018 di una notevole ascesa in classifica; Karen Chačanov, il russo, meno bello da un punto di vista stilistico, ma se in giornata in grado di battere chiunque.Nel torneo femminile la scelta è tra Serena Williams (il cui tabellone è ricco di insidie) e il caos. Da quando l’ex numero uno si è fermata per la gravidanza, diverse protagoniste si sono alternate al vertice, colte da uno stato di grazia passeggero. Con i loro crolli improvvisi le nuove campionesse hanno aggiunto quel dramma alla vicenda sportiva che mancava da un po’ di tempo.