Ai vertici di Ferrovie dello Stato (Fs) arriva Gianfranco Battisti nel ruolo di amministratore delegato e Gianluigi Vittorio Castelli come presidente. Le scelte sono stata annunciate ieri con un post su Facebook dal ministro delle Infrastrutture e trasporti Danilo Toninelli.

Dopo un duro confronto con il vecchio board, i dirigenti sono stati scelti dall’interno dell’azienda. Castelli è un esperto di informatica e ha ricoperto il ruolo di direttore «Centrale Innovazione e Sistemi Informativi». Battisti lavora in Fs dal 1998. Poco più di un anno fa è stato nominato amministratore delegato di Fs Sistemi Urbani, dopo avere lavorato nella divisione Passeggeri nazionale e internazionale e dell’Alta Velocità di Trenitalia. Insieme a Castelli e Battisti è stato rinnovato tutto il cda, con gli ingressi di Flavio Nogara, Andrea Mentasti, Cristina Pronello, Francesca Moraci e Wanda Ternau. Per le ultime due, in realtà, si tratta di un ritorno: Moraci e Ternau facevano infatti parte del cda decaduto, dal quale si erano dimesse la scorsa settimana in disaccordo, ha spiegato il ministro, con «la scelta del precedente board di non applicare la clausola etica per l’Ad decaduto». Toninelli ha polemizzato: «A differenza di qualche loro predecessore – ha detto – conoscono benissimo la struttura e sanno come far marciare i treni», «alla faccia di chi ci accusava di voler occupare delle poltrone».

Il nuovo vertice dovrà gestire due partite di non poco conto per il nuovo governo: la vicenda Tav che divide il movimento Cinque Stelle dalla Lega e la marcia indietro annunciata sulla fusione con l’Anas. Il vicepremier, ministro del lavoro e dello sviluppo Luigi Di Maio (M5S) ha ricordato l’obiettivo dell’azienda: «Deve essere chiaro – ha detto – che quando si tratta di affrontare il tema Ferrovie dello stato, stiamo affrontando il tema dei pendolari, dei treni regionali, di quella parte di trasporto su ferro che è sempre stato definanziato o ignorato a favore di grandi opere pubbliche».

A proposito dell’operato del precedente vertice, una nota di Fs ha rivendicato «i migliori risultati di bilancio mai registrati nella storia delle Ferrovie dello Stato Italiane» e la «massima attenzione è stata data alla cura dei clienti; pendolari, delle Frecce, degli autobus, cresciuti rispettivamente del 25% a 750 milioni all’anno e del 60% a 300 milioni con una soddisfazione arrivata ai numeri record del 83% sui treni regionali».