La Polonia piange in silenzio Pawel Adamowicz, il primo cittadino di Danzica assassinato domenica scorsa su un palco durante un evento di beneficenza nella sua città natale.

Decine di migliaia di cittadini hanno preso parte alle «marce del silenzio» organizzate lunedì sera in tutto il paese per dire basta all’odio e alla violenza, senza bisogno di aggiungere altre parole. Nella città di Adamowicz le persone scese in piazza si sono ritrovate davanti alla statua di Nettuno nel centro storico della citta sul Mar Baltico. Lì Adamowicz è stato ricordato sulle note di The Sound of Silence di Simon & Garfunkel.

TANTISSIMI ANCHE I CITTADINI che si sono riuniti in Plac Defilad a Varsavia prima di dirigersi verso la galleria d’arte nazionale Zacheta dove era stato assassinato quasi un secolo fa Gabriel Narutowicz, il primo presidente di quel paese riapparso come stato sulla carta politica europea soltanto dopo la prima guerra mondiale. Più a sud nella Basilica di Santa Maria a Cracovia, il parroco Dariusz Ras ha voluto ricordare Adamowicz con le parole di papa Karol Wojtyla pronunciate a Danzica, citta culla del sindacato Solidarnosc, ad una messa per il mondo del lavoro durante la sua terza visita in Polonia da pontefice nel 1987:

«Solidarietà vuol dire: l’uno e l’altro, e se c’è peso, allora questo peso è portato assieme, in comunità. E dunque: mai l’uno contro l’altro. Mai gli uni contro gli altrui e mai “un peso” portato da uno solo, senza l’aiuto altri. Non ci può essere una lotta più efficace della solidarietà. Non ci può essere un programma di lotta migliore di quello della solidarietà».

I cittadini sono sotto shock per quanto accaduto nella «città degli uomini del lavoro, del grande lavoro» cosi come la definì Wojtyla nella stessa omelia. E le istituzioni? Il presidente polacco Andrzej Duda, espressione della formazione della destra populista di Diritto e giustizia (PiS), avrebbe voluto una marcia aperta a tutte le forze politiche per ricordare Adamowicz. Nella serata di lunedì Duda ha poi fatto marcia indietro per rispettare il dolore dei familiari della vittima. È stato proclamata invece una giornata di lutto nazionale sabato nel giorno in cui è previsto il funerale dell’ex-sindaco. Il numero uno del PiS Jaroslaw Kaczynski, che aveva ricevuto Salvini la settimana scorsa a Varsavia nella sede del proprio partito per discutere di una possibile alleanza in vista delle prossime lezioni europee, ha fatto pubblicare un necrologio a nome del PiS in memoria di Adamowicz.

LA POLONIA SEMBRA UNITA in questo momento difficile anche se non sono mancate alcune voci fuori dal coro: «Adamowicz è noto per le sue depravazioni, Non vedo nessun motivo per cui dovrei pregare per lui. Voi fatte un po’ come vi pare. Gesù lo ha mai fatto per Erode?», ha twittato il prete Jacek Dunin-Borkowski, poi condannato dalla curia polacca. Sindaco progressista come molti altri colleghi al timone delle maggiori città polacche, Adamowicz si era schierato più volte a difesa dei diritti della comunità Lgbt e delle altre minoranze nel corso dei suoi sei mandati alla guida di Danzica.

Tavolta lo ha fatto anche in prima persona come quando nel novembre del 2017 si era messo a scudo di Adam Michnik, diretttore del quotidiano polacco Gazeta Wyborcza, durante un evento pubblico interrotto da un happening della sigla di estrema destra Gioventù polacca (Mw).

DUE ANNI FA IL MOVIMENTO dichiaratosi estraneo all’omicidio di domenica aveva emesso dei simbolici certificati di «morte politica» per undici sindaci polacchi tra i quali anche Adamowicz, colpevoli secondo l’Mw di aver siglato un accordo di collaborazione in materia di immigrazione. La procura aveva aperto un’indagine al riguardo archiviata dopo due mesi.

«Il nostro happening risale ad un anno e mezzo fa e secondo le informazioni a nostra disposizione l’autore di questo gesto deplorevole era mosso da motivazioni personali», ha dichiarato un portavoce dell’organizzazione para-fascista al portale Wirtualna Polska. In molti si chiedono come sia stato possibile che l’omicida Stefan W., un pregiudicato di 27 anni affetto da schizofrenia, sia riuscito a salire indisturbato sul palco prima di trafiggere Adamowicz con un coltello davanti ad una piazza gremita di persone.

«STIAMO COLLABORANDO con la polizia in merito all’assalto. Da un punto di vista formale e pratico non mi risulta che ci siano stati degli errori da parte nostra», ha commentato un rappresentante di Tajfun, la società privata incaricata del servizio d’ordine all’ultima tragica edizione della Grande Orchestra di Solidarietà Natalizia. «Il mio ruolo in qualità di capo della procura generale è quello di vegliare che le indagini siano condotte in modo attendibile e professionale», ha spiegato invece il «super-ministro» Zbigniew Ziobro del PiS, che ha riunito nella sua persona le funzioni della Procura generale e quelle del Ministero della giustizia da quando il suo partito è al potere in Polonia.