Davvero strano come un frutto come la fragola, data la straordinaria facilità di coltivazione e riproduzione, non sia così diffuso come meriterebbe. Stiamo parlando della coltivazione familiare, come coltura ortiva – sulle colture industriali meglio non parlare. E’ il frutto di maggio per eccellenza, nel dialetto lombardo magioster è il suo bel nome. Frutto del maggio, come altri fiori connessi a questo mese, il mughetto convallaria majalis o varietà di ciliegie dette maiatiche. La fragola è tanto semplice da coltivare quanto preziosa nelle sue proprietà nutritive. Si presta ottimamente per tappezzare sotto le siepi, si riproduce facilmente per stolone, quei ricacci che emette e che – se forniti di una buona radichetta – si possono tagliare e così spostare le fragole altrove.

Vive bene in consociazione con altre piante. Se si hanno impianti di piccoli frutti come i ribes, alla base si possono tenere fragole, mantengono il terreno coperto, con minor consumo d’acqua e forniscono il loro frutto. Ne esistono diverse varietà, a fiore bianco, le grandi e succose fragole da giardino, rustiche, irregolari nella forma, ce ne sono poi di rifiorenti, a fiore rosso. Più rare sono le fragole a frutto bianco, attestate fin dal medio evo, riproduzioni ce ne sono nell’atlante botanico del XIV secolo del monastero di Eichstatt, queste rendono meno, sono più piccole ma il loro profumo è unico. Le fragoline selvatiche, le fragoline di bosco, possono essere coltivate anch’esse. Bisogna non perderle d’occhio per due ragioni opposte: possono diventare invasive e occupare tutto un orto oppure, al contrario, soccombere, soffocate dalle infestanti. Invece dei brutti teli di plastica nera, bisogna procurarsi dei secchi di aghi di conifere, in tutte le città o paesi se ne trovano nei parchi: distribuendo intorno alle piante gli aghi secchi si rallenta la crescita delle infestanti e il terreno assorbe gli aghi decomposti, e questo è un metodo naturale di proteggere il nostro fragoleto. Quanto all’invasività, un terreno equilibrato nelle sue componenti, non troppo calcareo ed arricchito di humus, come un buon orto, favorisce l’espansione delle fragole. Le piante in più, in autunno si possono spostare in altri luoghi oppure semplicemente scambiare o donare ai vicini. La fragola abbisogna di stare riparata, teme il gelo quanto la siccità, vive bene contro un muro, riparata o intorno alle siepi e agli alberi da frutta. Si preferisce riprodurla da stolone, quelle rifiorenti si possono riprodurre anche da seme. Viene bene anche negli orti pensili, sui balconi o terrazzi, fioriere sufficientemente grandi potranno produrci bei frutti. Nella produzione industriale la fragola è tra le essenze più trattate, quelle presenti tutto l’anno nei supermercati sono stoppacciose e non hanno profumo, provate a coltivare le vostre, se le metterete a dimora in un terreno dove prima avrete avuto leguminose, meglio ancora. La fragola richiede un terreno soffice e ricco, meglio non calcareo e ne gradisce uno leggermente acido. Su un balcone potrete provare anche quelle rampicanti. Direi che basterebbe poco per creare dappertutto strawberry fields, i nostri campi di fragole, e, con un minimo di attenzione, forever.