L’Aquila, città ferita ma non nelle sue energie che invece circolano vitalissime e si diffondono in attesa del 2026 quando il capoluogo abruzzese sarà la capitale italiana della cultura, è un luogo di incontri sorprendenti, in cui le memorie si intersecano, riaffiorano, germogliano e sedimentano le une sulle altre. Lo dimostra, da qualche anno, quel Seminiamo Arte che «abita» ovunque nella città e che è già inserito nel calendario degli eventi 2026.

IL PROGETTO è giunto felicemente alla sua quarta edizione, grazie alla fiducia degli enti locali e alla tenacia organizzativa di Lea Contestabile, che coordina la manifestazione da un osservatorio come il Mubaq (museo dei bambini che ha sede nel Borgo a Fossa e che l’artista e docente ha fondato nel 1995, arricchendolo con donazioni di opere e laboratori didattici, ma che necessita in tempi brevi di lavori di ristrutturazione per tornare fruibile), in collaborazione con Antonio Gasbarrini, coinvolgendo anche curatori, gallerie e professionisti.
Oggi, negli spazi dell’Orto botanico, dietro la basilica di Collemaggio, riaperto al pubblico proprio per questa occasione, si inaugurerà il secondo segmento del percorso creativo di Seminiamo Arte IV. Anche qui, come accaduto per l’ex Asilo, dato in concessione dal Comune appena restaurato, che ha visto l’opening della prima tappa con la mostra dedicata all’immaginario fiabesco e la partecipazione di alcuni dei giovani artisti che avevano occupato l’edificio dopo il terremoto, c’è stata una sinergia fra diverse generazioni al fine di esaudire un desiderio condiviso di rinascita culturale: l’Associazione 180 Amici ha lavorato alacremente alla pulizia dell’area per renderla funzionale.

Part. dell’installazione di Primarosa Cesarini Sforza

 

 

NELLE LUMINOSE SALE dell’ex Asilo, fino al 31 agosto, si potrà visitare A cavallo di un manico di scopa. Fiaba, mito, narrazione, che nel titolo trae ispirazione dalla raccolta di saggi omonima dello storico dell’arte Ernst H. Gombrich. A cura di Manuela De Leonardis, la collettiva vede i diciotto artisti invitati – fra gli altri, Ali Assaf, Primarosa Cesarini Sforza, Lea Contestabile, Cimen Bayburtlu, Franco Cenci, Marina Quaranta, Virginia Ryan, Ahmed Faizan Naveed – confrontarsi con lo specchio oscuro di se stessi e le ramificazioni del mito e della fiaba, creando connessioni fra mondi siderali e personaggi che hanno camminato sui sentieri delle nostre infanzie. Si va da Cappuccetto Rosso a Alice nel paese delle meraviglie fino a strane creature metamorfiche, bozzoli che si sfilano per svelare altre identità, dimore inquietanti, boschi inesplorati, alberi genealogici che affondano le radici nell’inconscio e nella nostalgia.