Il Nobel per la chimica del 2013 è andato a Martin Karplus, Michael Levitt e Ariesh Warshel per i loro studi «sullo sviluppo di modelli multiscala dei sistemi chimici complessi». In altri termini, i tre ricercatori hanno sviluppato i modelli matematici per la simulazione computerizzata dei comportamenti di componenti delle molecole e di come interagiscono quando entrano in relazione con altre molecole. Da questo punto di vista, i modelli matematici messi a punto hanno simulato ciò che accade nella realtà. I risultati del loro lavoro ha modificato profondamente la chimica e ha funzionato come una potente molla per lo sviluppo di farmaci per la cura di alcune malattie. Un’altra applicazione dei loro lavori è la simulazione dell’«incontro» di molecole che mai sono entrate in contatto tra loro e così vedere quale possa essere l’esito delle loro interrelazioni. Attualmente, un promettente campo di sviluppo sono le energie rinnovabili.

Un austriaco, un sudafricano, un israeliano e il sistema di ricerca statunitense, che negli anni Sessanta e Settanta – ma accade ancora oggi – attirava ricercatori da tutto il mondo. Martin Karplus è nato in Austria, ma è arrivato ad Harvard negli anni Cinquanta. Da allora ha lavorato negli Stati Uniti, occupandosi prevalentemente di fisica quantistica (il suo nome è associato a una equazione usata nelle tecniche di risonanza magnetica nucleare). Me è negli anni Settanta che rivolge i suoi interessi alla dinamica delle molecole (negli ultimi anni si è anche occupato della struttura elettrica e della geometria delle molecole). Attualmente è professore emerito ad Harvard, nonché docente all’Università di Strasburgo.

Michael Levitt è nato invece a Pretoria, in Sudafrica. Dopo aver completato gli studi in Inghilterra, si è trasferito negli Usa nei primi anni Settanta, occupandosi di biologia strutturale. Insegna alla Stanford University. Dopo l’arrivo negli Stati Uniti comincia a lavorare nel team che vedeva tra i suoi componenti anche Karplus e, poco dopo, Arieh Warshel. Quest’ultimo è nato nel kibbutz di Sde Nahum in Israele. Dopo la specilizzazione in biofisica e biochima computazionale, si è trasferito negli Usa.

I tre ricercatori si conoscono agli inizi degli anni Settanta, anni che vedono la simulazione computazionale della realtà in forte espansione, anche se i computer con una adeguata potenza di calcolo non erano molti e perdipiù concentrati nelle grandi corporation, nelle amministrazioni pubbliche e in poche università. I tre ricercatori mettono a punto, tra il 1972 e il 1976, equazioni che fanno «risparmiare» potenza di calcolo. Da lì alla simulazione al computer delle molecole il passo è breve. E cominciano ad essere usate dall’industria farmaceutica, che mette così a punto nuovi farmici. Dopo oltre quarant’anni arriva il Nobel.