Fischi per tutti. Per Matteo Renzi, per la presidente della Camera Laura Boldrini e per il Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Grillo e il M5S non salgono al Quirinale per le consultazioni ma ne organizzano di proprie davanti Montecitorio in compagnia di un centinaio di attivisti. Una specie di fiera di paese dove alle urla si mischiano le pernacchie. A guidare le «controconsultazioni» la senatrice Paola Taverna, che ai militanti grillini chiede: «Noi abbiamo il “vizio” di consultarvi, di chiedere alla gente cosa ne pensa. E allora voglio farvi alcune domande». Le prime: «Vi sembra un esponente del centrosinistra Renzi? Vi piace questo nuovo Presidente del Consiglio? Vi sentite garantiti da questa presidente della Camera?». Le risposte, scontate, sono state una serie di fischi contro Renzi e Boldrini. Segue l’affondo per il Colle. «Vi sentite garantiti da questo Presidente della Repubblica?». I fischi si levano ancora più copiosi e Taverna si mostra soddisfatta: «Diamo al Paese queste consultazioni, le più democratiche possibili». Ma contro il presidente Napolitano si scaglia anche Beppe Grillo dal suo blog. «Napolitano un monarca medievale che nomina chi gli pare» e «i parlamentari senza diritto di parola. Sembra una fiaba gotica – scrive -, con gli abitanti di una remota contea preda di un incantesimo che fa scomparire la democrazia sotto i loro occhi senza che se ne accorgano». «Il Parlamento non ha più significato, le leggi sono fatte con i decreti del Governo o da Berlusconi e Renzi in una stanza e la sfiducia al presidente del Consiglio è una fatwa dei segretari di partito», scrive ancora Grillo.