Un morbo avvolgente, che arriva a sconvolgere ogni cosa, a conquistarci, a trasformare per sempre le nostre vite. E ad accorgersene, prima di tutti, sono gli outcast, i diversi, le personalità queer, abituate a lottare anche solo per affermare la propria esistenza. Visionari da sempre, il nuovo disco degli OvO ispirato al testo alchemico Le malattie croniche di Samuel Hahnemann del 1828, suona profetico come non mai. Il disco è una scarica violentissima di primitivismo futurista, dove la furia hardcore si innesta su ritmiche elettroniche, loop, chitarre e urla, un viaggio nell’abisso più oscuro dall’effetto sorprendentemente rigenerante. Giunti ai vent’anni di carriera, trascorsi per lo più a demolire i palchi di mezzo mondo, il duo formato da Stefania Alos Pedretti e Bruno Dorella pubblica il nono disco con l’etichetta canadese Artoffact Records. Diversi gli ospiti presenti, dalla rapper serbo-svedese Gnučči, alla band norvegese Årabrot, agli italiani Holiday Inn. Un album che è un manifesto radicale: gridare la rabbia ci spinge a combattere per cambiare le cose attorno a noi, le nostre abitudini, la società. E in questo momento ne abbiamo un enorme e fortissimo bisogno.