Mutuato dal tipico linguaggio giovanilistico per cui «professoressa» diventa «prof», Mirandolina ora si chiama Mira, Fabrizio si accorcia in Brizio e il cavaliere di Ripafratta diventa il Riva. Mira esibisce una parlata morbidamente toscana, abita un’antica villa destinata a diventare l’ennesimo «bed & breakfast» e aspetta un marito (Rando: nome da videogioco) che aleggia nell’aria come il convitato di pietra.

La cena è servita. Gli ospiti non sembrano stinchi di santo: due loschi figuri dalle mani sporche, due giovani escort sedicenti attrici, un contabile dall’aria sinistra più un misterioso forestiero che giunge armato di pistola. Mira li mette a tavola, serve stufato, racconta storielle, è deliziosamente impacciata quanto estroversa, tiene banco ma soprattutto, come scopriremo alla fine, è lei che tiene le fila del gioco, dark lady acqua e sapone che si muove su una scacchiera, covo di contrabbandieri e albergo del libero scambio. Fra pop e pulp, Edoardo Erba desacralizza l’eroina goldoniana, la mette al centro di una notte inquieta, la rubrica appunto come Locandiera B&B e la consegna a Laura Morante, disinvolta avventuriera più che garbata locandiera, una che ama il rischio e le attenzioni degli uomini e sa quel che vuole dietro la patina di apparente fragilità e insicurezza.

Il regista Roberto Andò complice il commento sonoro di Hubert Westkemper, amplifica la chiave thriller della messinscena, apre fessure e chiude serrature, svela e nasconde, un crimini e misfatti dai toni soft, mentre utilizza il fuori campo e sfrutta il pianosequenza, assecondato dalle altre pedine del gioco: Bruno Armando e Roberto Salemi (i clienti affaristi), Eugenia Costantini e Giulia Andò (le attricette), Danilo Nigrelli (l’ospite complice), Vincenzo Ferrera (il contabile). Lo spettacolo in tour, sarà dal 14 al 19 marzo al teatro La Pergola di Firenze.