Nel giorno in cui il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini annuncia di voler tagliare della metà il Codice degli appalti che ha portato trasparenza, stessi contratti e responsabilità nei cantieri, la Fillea Cgil ha tenuto l’assemblea nazionale dei quadri e delegati alla sicurezza.

Divisi in gruppi di lavoro, i vari Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls) hanno lanciato le loro proposte per aumentare le garanzie di chi opera nel settore più a rischio infortuni.

«Servono più controlli e che tutte le componenti, aziende, ispettori e lavoratori mettano al centro la sicurezza», è la sintesi.

Che la Fillea Cgil sia in prima fila nella battaglia sulla sicurezza lo dimostra la recente sentenza del tribunale di Como nel caso di Zyber Curri, il lavoratore morto a dicembre 2018 in un cantiere senza che alcuna azienda sapesse che mansione avesse o di chi fosse dipendente. Le condanne per omicidio colposo ai responsabili d’azienda sono arrivate grazie alla Fillea Val Camonica e Como, riconosciute parti civili e risarcite, come ha raccontato Erika Simonetta, rilanciando l’idea del reato di omicidio sul lavoro come aggravante.

Ne è seguito un dibattito sul tema “Salute e sicurezza” con la presidente del fondo per la formazione Formedil Elena Lovera che ha ricordato come «solo una cultura della sicurezza diffusa può abbattere i rischi», mentre il direttore di Inail Andrea Tardiola ha illustrato come «la tecnologia può aiutare la sicurezza».

Il segretario generale della Fillea Alessandro Genovesi ha chiuso ricordando i recenti successi legislativi nella lotta per la sicurezza, primo fra tutti il «Codice degli appalti, che è una cosa seria: sarebbe utile che il Ministro delle Infrastrutture smettesse di fare propaganda elettorale e di straparlare», ha concluso.