Cambiano gli attori, non il copione e sulla Rai si consuma l’antico rito spartitorio, rigorosamente ex lege. La riforma Renzi è infatti dolosamente pensata per garantire alla maggioranza e al governo il controllo del servizio pubblico. Con la cogenza della regola giuridica. Uno dei momenti alti del renzismo al potere. La legge assicura che dei sette componenti del consiglio di amministrazione quattro siano con certezza espressione della maggioranza parlamentare e del governo. Il cda nomina poi un amministratore delegato con vasti poteri, vero nocchiero della barca Rai. E se qualcuno volesse mondarsi del peccato originale e tradire il vincolo di...