Se è vero che nel nostro Paese non c’è nulla di più strutturale delle emergenze, è allora comprensibile perché un governo d’emergenza come quello guidato da Enrico Letta e Angelino Alfano abbia superato la sua prima fiducia su un decreto consacrato ad esse. Non che i nostri capi del governo non abbiano fatto sfoggio di un certo talento: era questo, probabilmente, l’unico modo per ovviare al Patto di stabilità e creare una corsia privilegiata benedetta dall’Unione Europea. Rimaneva da capire chi avesse diritto di viaggiare su tale corsia d’emergenza. Ci sono finite, insieme al terremoto dell’Emilia, alla bonifica industriale dell’area...