Dopo l’accordo sui rider tra il sindacato Ugl e l’associazione datoriale Assodelivery che associa le multinazionali delle piattaforme digitali della consegna del cibo a domicilio Deliveroo Glovo Just Eat Social Food e Uber Eats, il 24 settembre il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo ha convocato Cgil Cisl e Uil per un confronto. All’incontro online non sarà presente la rappresentanza aziendale. L’accordo è stato giudicato da tutti «illegittimo». Con questo atto a molti è sembrato che si volesse interrompere il faticoso percorso di negoziazione verso un contratto nazionale per i ciclofattorini. L’incontro con il ministero è stato sollecitato da Cgil Cisl e Uil nei giorni scorsi. Lo stesso ministero si è espresso in maniera negativa sull’intesa in una dettagliata lettera dove ha fatto emergere i suoi problemi giuridici.

Ieri da piazza Dante a Napoli per la giornata di mobilitazione nazionale unitaria di Cgil, Cisl e Uil il segretario della Cgil Maurizio Landini è tornato sul caso dell’«accordo pirata» sui rider con parole molto dure. «Contestiamo quello scempio antisindacale che Ugl e un’associazione hanno firmato sui rider – ha detto – Quello è un accordo anti-sindacale firmato da soggetti che non rappresentano nulla e fatto sulla pelle delle persone. Dev’essere chiaro che non lo permetteremo, il governo deve intervenire per dichiarare illegittimo un accordo che si gioca sulla pelle delle persone e fatto da soggetti che devono dimostrare chi rappresentano e perché fanno questi accordi».

«L’accordo spiegano in un comunicato i rider autorganizzati di Bologna Union Riders – ci confina nel regime di falsa autonomia. Si propone di negare a priori che i lavoratori possano essere riconosciuti come lavoratori subordinati (ai fini dell’articolo 2094 del Codice Civile) o come collaboratori etero-organizzati che, come sancito dalla legge e da una sentenza di Cassazione, hanno accesso a tutte le tutele del lavoro subordinato. Le piattaforme vogliono confermarsi come imprese rapaci, che pensano di operare sui territori forzando a proprio fine l’impianto normativo nazionale, con l’obiettivo di sovvertirlo».

L’intesa tra Ugl e Assodelivery ha prodotto anche una bufera politica. Ieri è intervenuto il segretario Pd e presidente della Regioni Lazio Nicola Zingaretti che ha promosso una legge regionale sui ciclofattorini: «è un accordo inaccettabile che mortifica le lavoratrici e i lavoratori, che sono pagati a cottimo, senza alcuna tutela, contributi e quote previdenziali».