Qui al cohousing siamo senz’acqua: un guasto idraulico. Ci incontriamo al mattino, al lavandino nel cortile, per lavarci con l’acqua del pozzo. Il pozzo attinge da una falda acquifera trovata anni fa da un rabdomante che ha inciso il suo soprannome «Bacchetta d’oro» perfino sulla lapide. L’Ernesto racconta che quando l’ha visto all’opera non ha più avuto dubbi sull’efficacia della rabdomanzia, arte «divinatoria» presente da secoli. Il Bacchetta arrivava in un luogo, roteava uno dei suoi bastoncini e già era indicata la direzione. Girava anche per una giornata fino a che non trovava, infallibile, il punto dell’acqua. Per un po’ di giorni giochiamo ad essere in campeggio e ci consoliamo a colazione con i biscotti caldi di Lola. Ma ora, disorientati, e senza la nostra bella doccia calda, prendiamo atto che la vita senz’acqua è un’altra. E non siamo più noi. Intuiamo appena a cosa può condurre la siccità, che ora è emergenza planetaria. Le cause sono molteplici: cambiamenti climatici globali, sprechi, gas inquinanti, interessi economici e divergenze politiche. Il diritto all’acqua potabile è riconosciuto come estensione del diritto alla vita nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (ONU, 28 luglio 2010). Secondo il rapporto 2012 Unicef e Oms, l’11% della popolazione mondiale non ha accesso a questa risorsa. La siccità causa malattie e povertà e ingenti flussi migratori dovuti, oltre che a lotte politiche endemiche, alla siccità che colpisce molti paesi in Africa e nel mondo. In Italia i fiumi sono in secca, le terre aride, produzioni di ortaggi dimezzate, coltivazioni a rischio e animali con scarso foraggio, con conseguenze economiche speculative. In Piemonte, ottobre, mese di piogge e nevicate in alta quota, finisce con una triplice emergenza: siccità e conseguenti incendi e smog. Dal cohousing vediamo sul profilo dei monti il fumo degli incendi nelle valli vicine. Lassù in molti dormono in macchina a vegliare le abitazioni, in attesa che l’incubo finisca. Empedocle, famoso filosofo e medico greco del V° Sec. a.C., nell’opera «sulla Natura», scrive che fuoco, aria, acqua, terra, i quattro elementi origine di tutte le cose, sono governati dalla tensione fra l’amore e la discordia, che dominano a tempi alterni. Con l’amore, tutti gli elementi sono fusi insieme in una sfera omogenea e priva di conflitti, lo «Sfero». La discordia porta alla separazione degli elementi, alla distruzione della materia, al Caos. A questo punto, il ciclo della vita continua grazie ad un nuovo intervento dell’amore, che riporta equilibrio alla materia. Avesse visto lungo, non ci rimane che lavorare per l’amore.