Le autorità capitoline hanno incontrato questo pomeriggio gli attivisti del Nuovo Cinema Palazzo, lo spazio sociale e culturale di San Lorenzo sgomberato mercoledì 25 novembre. Al tavolo hanno partecipato l’assessore all’Urbanistica Luca Montuori, l’assessora al Patrimonio e alle Politiche abitative Valentina Vivarelli, il vicesindaco con delega alla Crescita culturale Luca Bergamo, la presidente del II municipio Francesca Del Bello e una rappresentanza dei cittadini. «Si è discusso delle diverse possibilità per raggiungere, nel tempo più contenuto possibile, l’obiettivo di tutelare le vocazioni culturali dell’edificio impegnandosi a proseguire il confronto», dicono dal Campidoglio in una nota.

L’amministrazione capitolina «ha confermato di considerare il Cinema Palazzo un luogo che deve accogliere funzioni culturali, sociali e civiche nell’interesse pubblico attraverso una interlocuzione con la proprietà, anche alla luce del più ampio progetto di riqualificazione del quartiere».

Da parte loro gli attivisti si dicono soddisfatti ma prudenti per l’incontro. «Accogliamo con piacere l’impegno delle autorità capitoline nei confronti del Cinema Palazzo – fanno sapere – Siamo fermi e determinati a far sì che qualsiasi trattativa parta dal preservare la vocazione dello spazio e dell’esperienza che questo posto ha vissuto negli ultimi dieci anni. Il Cinema Palazzo deve essere assegnato alla comunità che lo abita per farlo rimanere un bene pubblico e aperto al quartiere e alla città. Valutiamo positivamente la disponibilità dell’amministrazione, ma aspettiamo di vedere i fatti».

È stata l’ennesima lunghissima giornata per gli attivisti, che da questa mattina hanno presidiato piazza dei Sanniti con una lunga iniziativa culturale e musicale all’aperto in cui sono intervenuti numerosi artisti, tra cui Daniele Vicari, Giancane, Valerio Mastandrea ed Elio Germano (in video). Dal giorno dello sgombero le iniziative nello spiazzo antistante l’edificio occupato ad aprile 2011 non sono mai finite. Di giorno e persino di notte sportivi, ciclisti, abitanti del quartiere hanno organizzato flashmob e presidi per far sapere a proprietà e istituzioni che la questione non è chiusa.