Nel nostro immaginario, fin dall’infanzia, il Natale è innevato, con le strade bianche come nuvole e i prati candidi ad accogliere le luci di festa. E allora, ad inaugurare il percorso dei libri da mettere sotto l’albero, sarà proprio il colore bianco, accecante, sognante, freddo come il ghiaccio del cartone animato che Disney sta mandando in sala (Frozen, molto liberamente tratto dalla Regina delle Nevi di Andersen), soffice come la panna. L’ambientazione di questo itinerario, almeno in apertura di sipario, sarà dunque decisamente trasparente.

«Ho un computer bianco, una bicicletta bianca, pattini bianchi, una borsa bianca, un cappello bianco, scarpe bianche, vestiti bianchi e un sacco di altre cose, tutte di colore bianco….». Ma chi ha questa parlantina ossessiva? È una ragazzina allampanata, secca come un chiodo e con due occhioni fuori orbita che naturalmente si chiama Bianca: l’ha inventata l’artista Fausto Gilberti (che un po’ pure le somiglia) per la casa editrice Corraini (pp.32, euro 10). La sua è una fissazione: dal rinoceronte albino alla lettura di Biancaneve, va anche a letto prima che tramonti il sole per evitare di incontrare il buio. Ma poi, l’amore scardina tutto. Sì, perché Bianca s’innamora perdutamente, di Hugo, riccioluto compagno di classe diversissimo da lei. Ne va pazza, ma è nero, quindi dovrà capitolare.

Ancora bianco e nero sono i due opposti (apparenti e pronti a lanciarsi in un abbraccio poetico) dell’albo che è una gioia sia tattile che visiva: Storia di goccia e fiocco (Il Castoro, pp. 52, euro 18), scritto da Pierdomenico Baccalario e Alessandro Gatti e illustrato da Simona Mulazzani. È un libro che si legge da due parti perché da un lato, si racconta l’increscioso vagare di una goccia di inchiostro spedita nel mondo da una folata di vento e, dall’altro, si narra la storia di un fiocco di neve che vola sopra i tetti, le strade, i bambini che giocano e, alla fine, va a imbattersi nel suo esatto contrario. Anche qui, amore a prima vista.

Non è né bianco né nero, anzi è un vuoto denso di promesse Il buco, messo in scena da Øyvind Torseter per l’editore Orecchio Acerbo (euro 21). Non è il primo che troviamo fra le pagine, ma questo si muove veloce, è un buco fuggiasco. Il nuovo inquilino affittuario dell’appartamento lo vorrebbe debellare, è un intruso, ma il suo inseguimento è irto di difficoltà.

Dalle case vuote al «dietro le quinte»: ci andiamo con le figurine tutte ritagliate in un découpage che ricorda le decorazioni del Settecento: il volume-scrigno si chiama Il Piccolo teatro di Rebecca e sul palcoscenico immaginario l’autrice – la francese Rébecca Dautremer, – mette in scena circa cento personaggi attinti dalle fiabe del mondo e dal suo album personale (a cominciare da quelle eccentriche Principesse dimenticate e sconosciute che nel 2003 conquistarono una fama editoriale internazionale). Sorta di scatola magica, il libro (Rizzoli, 30 euro) fa animare i suoi personaggi semplicemente sfogliandolo. Pochissime le parole che accompagnano le azioni acrobatiche delle silhouettes: le storie, infatti, sono a carico delle invenzioni di famiglia. Burattinai e manovratori di pupazzi e, in fondo di vite, si trovano anche in Incantesimo di fuoco, romanzo dark di Laura Amy Schlitz (Giunti, pp.384, euro 11,90) dove lo scambio proposto è fra creatività e calore della famiglia. In realtà, c’è il trucco e i due orfani assistenti del teatrante Grisini si troveranno implicati nella sparizione della loro amica Clara, impigliati in sinistre atmosfere. Ne incontrano non pochi di imbroglioni pure i due fratelli canadesi Marie-Claire, 10 anni, e Bob, 12 anni in Sganciando la luna dal cielo di Gregory Hughes (Feltrinelli, pp.272, euro 15). A loro succede di imbattersi in personaggi non raccomandabili perché abbandonano la campagna divenuta troppo triste dopo la morte della madre e si catapultano a New York, alla ricerca di uno zio paterno. Finiranno nel sottobosco della malavita, cavandosela con una sana dose di ironia e furbizia infantile. Non sanno invece come fare a superare gli ostacoli che gli adulti hanno eretto, Helena e Adrian, i due amici inseparabili de Il cielo non ha muri (Piemme, euro 14), romanzo scritto dallo spagnolo Augustin Fernandez Paz, che si avvale dei bellissimi disegni di Desideria Guicciardini. Vivono in un luogo che potrebbe essere ovunque:all’improvviso, viene innalzato un muro che li allontana. Un aquilone con le loro iniziali supererà la barriera grigia e li farà sognare di nuovo.

Fra i ragazzini imprevedibili, si può inserire Pico Bogue, meno di un metro di altezza per una impertinenza che attraversa strade e città: siamo alle prese con il protagonista del fumetto Io e la vita (di Dominique Roques e Alexis Dormal, Donzelli, pp.50, euro 15). In Francia, è già un caso letterario: il monello che si interroga sulle trame dell’esistenza è, evidentemente, qualcuno cui non si può resistere. Il regalo più grande del canadese – scrittore e illustratore – Peter H. Reynolds (Ape Junior, euro 8,90) porta in scena un altro kid pestifero. È Roland che corre giù per le scale con il suo pigiama rosso a pois per scartare i regali di Natale e si trova spiazzato da un pacchetto troppo piccolo. Lui ne vuole uno grandissimo, così si spinge fin nello spazio per ricercarne uno degno di lui, ma da lassù vedrà un puntino lillupuziano – è la terra – e il magone della nostalgia che lo ricondurrà a casa, dai genitori, con pretese per il futuro meno megalomani.

A far mettere ai genitori le mani nei capelli durante le feste ci pensa poi un altro volumetto: Il mio libro dei dispetti (Electa, pp.160, euro 12,90) di Vincent Boudgourd. È un albo-attivo che invita a infrangere le regole, a fare cose proibite nella vita reale, aiutandosi con sagome forbici e pennarelli. Cucire la bocca di una maestra, sporcare con il fango l’abito bianco di una sposa…tutto è concesso sulla carta della pagina.

Per bambini esuberanti, che amano giocare al piccolo scienziato e costruttore, c’è l’activity book Il poliedro di Leonardo di Emanuela Ughi (edizioni Corsare, euro 26) che regala la possibilità di ricreare – con cartoncini pretagliati – la figura geometrica di Leonardo. È una buona occasione per tenere insieme cugini e amici riuniti nei lunghi pomeriggi del tempo senza scuola. Se poi i piccoli lettori sono proprio curiosi possono divorare 100 lampi di genio di Luca Novelli per Editoriale Scienza (pp. 141, euro 17,90). Racconta per brevissime illuminazioni le idee che hanno cambiato la storia e anche quelle che l’hanno resa più appetibile.

Infine, a tavola. C’è un banchetto piuttosto disgustoso che viene apparecchiato, per una scommessa, dagli amici di Billy. Lui dovrà ingoiare quindici schifosi vermi per vincere. Anche se si tratta di lombrichi lunghissimi e pescati chissà dove. In Come mangiare i vermi fritti di Thomas Rockwell (illustrazioni di Umberto Mischi,Biancoenero, pp. 110, euro 12,50) il prode Billy – lo sfidato – non si tirerà indietro. Restano però da scoprire le conseguenze di quel pasto scellerato. Per palati più schizzinosi, invece, c’è l’alta accademia culinaria di Parigi: le edizioni El si dedicano a una «saga» gastronomica con Clementina, ragazzina che vuole diventare chef. Penna di Lorenza Bernardi, disegni di Sara Not, collana Crêpe Suzette.

Ultimo capitolo, qualcosa per dimenticare l’indigestione del Natale a senso unico: è Piccoli Budda della scrittrice Rossana Campo, edito da Gallucci (disegni di Giovanna Noia, pp. 32, euro 15). La filosofia del buddismo raccontata con i colori vivaci dell’allegria. E l’abbattimento, finalmente, di uno dei miti di tutti i tempi: il potere dei soldi. Si può essere felici anche se non si va bene a scuola, se si abita in case semplici, se si è giù di corda. Basta collegarsi con l’universo.