Una delle ragioni per cui Luigi Malerba si è dedicato con entusiasmo alla letteratura per l’infanzia con numerosi racconti è, come ebbe a dire lo stesso scrittore, per provocare sconcerto fra i piccoli lettori. E la fiaba rivisitata (anzi rovesciata) di Pinocchio con gli stivali (che negli anni 70 divenne un radiodramma con Paolo Poli) ne è un magnifico esempio (Mondadori, pp. 48, euro 17, illustrazioni di Giulia Orecchia). Per permettere al burattino di legno di Collodi di vivere una esistenza diversa, evitando di trasformarsi in «bambino per bene e rispettoso», Malerba cerca di far entrare il suo anti-eroe nelle favole, come un intruso desideroso di mandare all’aria le trame, pronto a riscrivere la storia. Ma il lupo di Cappuccetto Rosso, così come il principe di Cenerentola, troppo legati alla tradizione, lo rispediranno al mittente. Sarà invece il figlio del mugnaio a offrirgli una possibilità: lo farà per ingordigia economica e metterà nel sacco il suo gatto scambiandolo con quel Pinocchio con gli stivali, che vuole solo ballare e divertirsi e non certo lavorare. Se ne pentirà? Forse sì.

Non è solo il bambino di Geppetto ad aggirarsi tra le strade primaverili: nelle librerie è tornata anche Biancaneve, versione fratelli Grimm, in una pregiatissima edizione di Camelozampa (pp. 36, euro 18). Qui la fiaba non subisce scossoni né accede al paradosso, è quella classica (tradotta da Bruno Berni senza censure né adattamenti di sorta) ma a renderla unica sono le tavole artistiche di Nancy Ekholm Burkert, americana, classe 1933, fra le più grandi illustratrici del secondo ’900. Biancaneve, pubblicato nel 1972 – in Italia arrivò nel 1974 con la Emme Edizioni di Rosellina Archinto – è considerato l’albo suo capolavoro, una immersione in vetrate medievali, preraffaelliti, motivi di giardini rinascimentali e la fanciulla, per nulla leziosa, è una ragazza come tutte, che affronta le sue paure.

Il centenario dello scrittore Italo Calvino, che ricorre nel 2023 (era nato il 15 ottobre del 1923 a Cuba) offre invece l’occasione di recuperare alcune delle sue «fiabe italiane» sontuosamente disegnate e riportate sugli scaffali (ancora Mondadori) da alcuni premi Andersen: così Simona Mulazzani ha trasferito in immagini la magica vicenda di Colapesce, mentre Fabian Negrin ha raccontato con la sua tavolozza Giufà e la statua di gesso. E per fine marzo è previsto il primo adattamento in fumetti del Barone rampante, ad opera di Sara Colaone.

C’è anche uno scrittore e poeta che lascia gli adulti per soffermarsi sull’infanzia: Marco Balzano, che già nel romanzo Il figlio del figlio, sorta di on the road di tre generazioni, aveva indagato vincoli affettivi, incontri e memorie di una famiglia coniugata al maschile, torna con Ti ricordi papà?, un albo sulla tenerezza (Feltrinelli, illustrazioni di Riccardo Guasco, pp. 48, euro 13) e sui legami imperscrutabili che nascono fra padre e figlio in crescita. Dalle scarpe più grandi al primo ricciolo bianco di un genitore che invecchia e si addormenta stanco davanti ai cartoni animati fino alla consapevolezza che quella complicità preziosa e sentimentale, intessuta di gesti quotidiani, non finirà mai e costituirà la base del proprio divenire «grande» e, a tempo debito, padre.

La riscoperta – o meglio l’accettazione – della propria timidezza e dolcezza è il fil rouge che attraversa la storia di Mister Tiger (di Davide Calì e con le tavole di Miguel Franco, Giralangolo, pp. 44, euro 13,50). Possente wrester che atterra sul ring avversari con mosse come l’abbraccio fatale, lo strizza-collo e naturalmente un portentoso balzo della tigre, questo lottatore vive dentro di sé una contraddizione lacerante: corpo gigantesco, forza sovrumana, fuori dal confine dell’agone sportivo ha un cuore stretto dalla malinconia, non ha amici né sa dichiararsi alla ragazza che ama. Solo, si aggira per la città con l’unica compagnia del suo cane Fifi. Ma le cose possono cambiare, l’importante è coltivare la fiducia in sé e nella capacità rigenerativa dell’amore.

Una capacità terapeutica questa che ritroviamo in due intensi romanzi per young adult: il best seller giapponese (già tradotto in film e manga) Colorful di Eto Mori  (Dea, pp, 240, euro 16,90) e Il canto del bosco dell’autore di Skellig David Almond (Salani, pp. 208, euro 14,90). Entrambi i libri aprono spiragli nell’aldilà, trasportando i protagonisti in dimensioni parallele che però sono disseminate di emozioni realissime.

In Colorful c’è Makoto Kobayashi, ragazzo suicida di 14 anni che vince alla Lotteria delle anime una sua seconda possibilità di riscatto. «Sorvegliato» da un angelo di nome Prapura, riappare alla vita e avrà modo di mutare il corso degli eventi in un romanzo di formazione che simbolizza le difficoltà e le incertezze spaventevoli dell’adolescenza: da sfigato e solitario, eccellente disegnatore, Makoto si trasformerà in un ragazzo capace di combattere per sé stesso e per chi ama.

Dall’altra parte, in un paesino fra i boschi dove è andata con la madre che vuole riposare e coltivare la sua propensione artistica, c’è Sylvia. Almond ce la presenta annoiata e scontrosa, intrappolata suo malgrado in quel posto dove non c’è neanche segnale per il cellulare. Chiusa fuori dalla sua precedente vita sociale farà amicizia (recalcitrante da principio) con Gabriel, lo strambo coetaneo che la inizierà ai segreti della musica e del bosco. Con lui, suonando un flauto intarsiato nell’osso di animali dal dna ancestrale, potrà accedere a quel confine proibito che promette incontri fra i vivi e i morti, attraversando più sedimentazioni temporali e cambiando la percezione di sé.

 

SCHEDE

Classici ritorni

Il piccolo Io sono io scritto da Mira Lobe e illustrato da Susi Weigel è un classico austriaco della letteratura per l’infanzia che arriva per la prima volta nelle nostre librerie con Caissa Italia (pp 32, euro 16,50). Un animaletto buffo è in cerca di identità: si aggira nella natura sperando di somigliare a qualche altro abitante di stagni, prati, fiumi, strade. Alla fine, prenderà coraggio e troverà le sue radici. Le due autrici – Mira Lobe era nata nel 1913 e Susi Weigel nel 1914 – hanno collaborato per decenni, si erano conosciute nella redazione della rivista per bambini «Unsere Zeitung».

Tom Ungerer (1931-2019) l’autore scelto per inaugurare la collana «Doppio passo» della casa editrice Biancoenero. «Questo libro è nato per scommessa – si divertiva a raccontare Ungerer – quando ho detto a un amico che è possibile inventare una storia su un soggetto qualunque. Lui ha rilanciato: ’Cappello’. È così che un cappello è diventato l’eroe di questa storia» (pp. 40, euro 18). Che, in questo caso, è un cilindro di raso nero con una fascia rosa e naturalmente è magico: infatti trasforma un vecchio soldato povero in canna in un eroe fino alla scoperta dell’amore.

Incontri con orsi, rivincite di pulci e la bimba ribelle dei merluzzi
Una guida alla salvezza fra humor spassionato, meravigliosi disegni e consigli veri. Si parte da una domanda da non sottovalutare: cosa fare Se incontri un orso, come recita il titolo del libro? Scritto da Malin Kivelä e Martin Glaz Serup, illustrato con allegria da Linda Bondestam, è arrivato sugli scaffali con Iperborea (pp. 36, euro 17,50). Un viaggio nel bosco rispettando la natura, sognando amicizie improbabili vie di fuga.
Dal grande al piccolissimo: La rivincita della volpe è il silent book di Laura Bellini per Terre di Mezzo (pp. 56, euro 15). Una lotta astuta fra creature costrette a coabitare o a esser cacciate per assicurarsi la sopravvivenza. Bellini dice di sé di essere è un’appassionata narratrice di mondi minuscoli, forse perché è stata restauratrice di dipinti antichi, o per via della sua esperienza come educatrice in una scuola materna.
Animali di terra e di mare: nel divertente Dagfrid, la rivolta del merluzzo (di Agnès Mathieu -Daudé con le illustrazioni di Olivier Tallec per Babalibri), una bambina vichinga è alle prese con l’ingiustizia dei ruoli assegnati secondo il genere. Odia la puzza di pesce e le tocca cucinarlo ed essiccarlo, ma troverà un alleato nel suo «rovesciamento» sociale: il fratello Odalrik, destinato a essere un grande guerriero sfodererà invece un sorprendente talento da chef.