Il jazz è musica di «ri-significazione» per sua intima e profonda natura. «Ri-significare» la città de L’Aquila ancora drammaticamente e visibilmente ferita dal terremoto del 2009 è il senso de Il jazz italiano per L’Aquila, manifestazione annunciata al Mibact nel corso di una conferenza stampa dove erano presenti il Ministro Dario Franceschini, Nicola Trifuoggi vicesindaco del capoluogo abruzzese, Paolo Fresu, Roberto Sergio per la Rai. L’idea è scaturita dal successo del Busker Festival, che fu ospitato l’anno scorso a L’Aquila. Si tratta di un’inedita maratona jazzistica che si terrà a L’Aquila domenica 6 settembre dalle ore 12 alle 24 circa con il coinvolgimento di seicento musicisti per circa cento concerti. Previste venti postazioni disseminate «lungo un percorso a stretto contatto con i cantieri della ricostruzione e attraverso la suggestiva e drammatica vicinanza con i luoghi, i palazzi ed i monumenti». Il «sentiero» musicale sarà indicato dalle marching-band, al pari di quelle di New Orleans che, tornando dai funerali, inneggiavano alla vita e alla ri-nascita, come è necessario fare per L’Aquila: Basilica di S.Bernardino, chiesa di S.Giuseppe Artigiano, chiostro di S.Domenico, portici di via S.Bernardino, piazza dei Gesuiti, via del Castello, largo Tunisia, nuovo Auditorium, piazza Chiarino, via Borgo Rivera, Fortezza, Fontana delle 99 Cannelle ed altri piccoli luoghi (uno dedicato ai bambini); il lungo happening si concluderà a piazza Duomo per il concerto serale alle 20.

L’iniziativa sarà preceduta sabato 5 (ore 16) dalla «partita del Cuore» allo stadio T.Fattori con la Nazionale Italiana Jazzisti, quella dei Cabarettisti e una rappresentativa della città de L’Aquila (ricavato in beneficenza, per i bambini disabili, legato alla IV edizione del premio dedicato al giovane Giovanni Compagni, morto nel terremoto). Ancora un po’ di dati per capire entità, valore e auspicabile risonanza de «il Jazz italiano per L’Aquila» Il Mibact contribuisce con 60.000 euro per coprire i costi organizzativi, dato che tutti i jazzisti suoneranno a titolo gratuito e ci saranno solo rimborsi per chi viene da lontano; la Siae (main sponsor) contribuisce con 30.000 euro mentre Puglia Sounds ne ha messi a disposizione 10.000.

Il comune de L’Aquila lavorerà per le postazioni; vettori ufficiali e sponsor per i viaggi FF SS e Sardinia Ferries; sponsor tecnico Disma Music. Fondamentale il ruolo realizzativo-artistico svolto dall’associazione MIDJ (Musicisti Italiani di Jazz, presidente Ada Montellanico), dall’Associazione I-Jazz (presidente Gianni Pini) e dalla Casa del Jazz di Roma (consulenza di Luciano Linzi) che da mesi lavorano alla manifestazione. Ampia la copertura, come è stato spiegato da Sergio in conferenza stampa, da parte della Rai che farà una sorta di diretta radiofonica distribuita tra RadioUno, Due e Tre, mentre Rai 5 (per il programma Ghiaccio bollente) realizzerà una differita di cento minuti che andrà in onda il 26 settembre in prima serata.

«Il 6 settembre – afferma Paolo Fresu – è la data scelta per la grande mobilitazione di tutto il jazz italiano per animare con i suoni del jazz il centro storico della città in ricostruzione e contribuire all’opera di sensibilizzazione indirizzata ad accelerare i tempi della rinascita de L’Aquila. I primi ad aderire all’appello sono stati i nomi storici del nostro jazz ma immediatamente si sono aggiunti centinaia di altri musicisti provenienti da tutto il Paese. Abbiamo cercato di rappresentare la grande ricchezza e varietà della nostra musica senza tralasciare generi, generazioni e geografie». Per il ministro Dario Franceschini si tratta di «una duplice sfida: valorizzare l’eccellenza del jazz italiano, che non è mai stato adeguatamente promosso a livello europeo; mostrare come L’Aquila può e deve tornare a vivere». In tal senso il vicesindaco Trifuoggi ha sostenuto che «si tratterà di una straordinaria manifestazione di solidarietà per una città ancora ferita dove la popolazione non si è ripresa dal trauma del terremoto ed ha bisogno di sentire fisicamente e visibilmente vicino chi la sostiene».