La tensione è ancora alle stelle nelle città turche. E cresce la protesta dei lavoratori, mobilitati dai principali sindacati. Contestano la brutalità della repressione della polizia e chiedono al premier di lasciare il potere. Urlano «Tayyip dimettiti» e marciano verso piazza Taksim a Istanbul o nel parco Kizilay di Ankara. Allo sciopero generale, indetto dalla Confederazione dei sindacati del settore pubblico (Kesk) ha aderito anche il Disk (Confederazione dei sindacati progressisti). I lavoratori hanno incrociato le braccia alle 12 di ieri, dopo essersi presentati al lavoro vestiti di nero, in segno di lutto per i manifestanti uccisi nei giorni scorsi....