«La violenza, infine, come ho già, detto, si distingue per il suo carattere strumentale. Fenomenologicamente, è vicina alla forza individuale, dato che gli strumenti di violenza, come tutti gli altri strumenti, sono creati e usati allo scopo di moltiplicare la forza naturale finché, nell’ultimo stadio del loro sviluppo, possono prendere il suo posto». Era il 1970 quando Hannah Arendt in quel mirabile saggio titolato On violence, tradotto in Italia l’anno seguente, definiva e distingueva la violenza dal potere, dalla forza e dall’autorità. Ciò nonostante, potere e violenza sono comunemente associati e infatti, seppure le adeguate distinzioni vorrebbero delineare accezioni diverse,...