Riunione d’emergenza dei 15 paesi del Consiglio di sicurezza dell’Onu, ieri sera, su richiesta britannica. Oggi, viaggio in Ucraina di Evangelos Venizelos, ministro degli esteri della Grecia, che ha la presidenza semestrale del Consiglio dei ministri Ue. Rientro precipitato dal viaggio in Iran di Rodoslaw Sikorski, ministro degli esteri polacco, in prima fila nella gestione europea della crisi ucraina. Lunedi’, convocazione di un Consiglio dei ministri degli esteri della Ue alle ore 13 a Bruxelles. La diplomazia internazionale si è messa in moto ieri, di fronte alle notizie provenienti da Mosca, con il via libera del Consiglio della Federazione russa per un intervento armato in Ucraina. Circa 6mila uomini e dei blindati erano ieri già in posizione in Crimea, anche se Putin non aveva ancora preso una decisione definitiva.

L’obiettivo a breve dei diplomatici europei è evitare l’escalation militare e, in prospettiva, la divisione del paese tra l’ovest e l’est. Per William Hague, ministro degli eseri britannico, la decisione del Senato russo di autorizzare un’ “azione militare sul suolo ucraino è una minaccia potenzialmente grave per la sovranità del paese”. La Francia, ha detto il ministro degli esteri Laurent Fabius, “è estremamente preoccupata per le informazioni provenienti dalla Crimea, che rivelano movimenti significativi delle forze armate”. Per il primo ministro francese, Jean-Marc Ayrault, che era a Roma alla riunione del Pse, “l’integrità territoriale dell’Ucraina deve essere rispettata”. Ayrault è stato molto prudente: “gli ucraini vogliono la democrazia e possiamo capirli. Si rivolgono all’Europa, alla democrazia europea, ma tocca agli ucraini costruire il proprio avvenire”. Per Ayrault, “bisogna dar prova di molta responsabilità” nell’affrontare la crisi in corso. Il presidente francese François Hollande ha sottolineato che “tutto deve essere fatto per evitare un intervento esterno”. Prudenza anche a Bruxelles, dove il presidente della Commissione, José Manuel Barroso, ha sottolineato che “le sfide a cui fa fronte la Crimea devono essere abbordate nel rispetto dell’unità territoriale e della sovranità dell’Ucraina”. Molto più interventista, invece, il polacco Sikorski, che ha ingiunto a Mosca di fermare i “movimenti provocatori” in Crimea. Angela Merkel, che è alla testa dell’offensiva diplomatica europea dall’inizio della crisi ucraina, si è detta “inquieta” e ha messo in guardia sulla necessità di “preservare l’integrità territoriale” del paese. Frank Walter Steimeier, ministro degli esteri tedesco, ha affermato che “l’evoluzione delle ultime ore in Ucraina è pericolosa” e ha lanciato un appello alla Russia per “la trasparenza sui movimenti di truppe e anche sugli obiettivi”. La Germania punta sulla riunione di lunedi’ per chiarire la posizione della Ue. Merkel resta comunque in contatto co Putin in queste ore. Fabius giovedi’ aveva parlato con due figure dell’opposizione, Vitali Klitschko e l’ex primo ministro Yulia Timoshenko. L’ex ministro degli esteri tedesco Joschka Fischer ritiene che l’escalation attuale rappresenti un “rischio enorme” che potrebbe portare a un “vero conflitto tra Russia e Unione europea”. Con la precipitazione degli avvenimenti delle ultime ore, c’è il forte rischio che l’ipotesi di un accordo tra Russia e occidente per evitare almeno il fallimento economico dell’Ucraina diventi impossibile. La Ue del resto si è già affidata all’Fmi per guidare l’eventuale azione di soccorso. Il nuovo potere a Kiev ha valutato a 35 miliardi la necessità del paese. La Ue, che ha rimesso sul tavolo l’accordo di associazione che Kiev aveva respinto su pressione russa lo scorso novembre, non è comunque disposta a contribuire oltre i 610-620 milioni di euro. Gli europei, nell’attesa di un chiarimento della posizione russa, sospettano Putin di fare un doppio gioco e di giocare d’azzardo con le minacce di intervento. Bruxelles guarda soprattutto i dati economici: un default dell’Ucraina colpirebbe Mosca e le banche russe, molto esposte a Kiev.