La tragedia di Torre Annunziata deve essere affrontata innanzi tutto con il rispetto nei confronti delle vittime, nella speranza che si possano trovare superstiti tra le macerie dell’edificio di quattro piani crollato ieri. Poi però ci sarà da affrontare una questione che da venti anni tiene in scacco il Parlamento italiano. Perché fu il Governo Prodi a presentare il primo Disegno di Legge in materia di Fascicolo del fabbricato. Ossia dello strumento che dovrebbe permettere di avere informazioni aggiornate sulla situazione statica dell’edificio, sugli interventi eventualmente necessari e, nel tempo, contenere informazioni sugli eventuali interventi realizzati.

Apparentemente una questione banale e di buon senso. Nella realtà sembra impossibile arrivare ad introdurre qualcosa che permetterebbe alle famiglie di sapere se corrono rischi per la propria vita, e allo stesso modo ad un Paese che sconta una drammatica fragilità sismica e idrogeologica di capire dove e come intervenire. Solo pochi mesi fa, l’ennesimo tentativo di introdurre questo documento è stato bocciato con voto compatto del Pd e dei 5 Stelle. Se si leggono le dichiarazioni di voto, ad accomunare il partito di Renzi e il movimento di Grillo, è la difesa delle famiglie da una “nuova e inutile tassa occulta a carico dei proprietari degli immobili”. In realtà, questo ennesimo rinvio fa solo gli interessi delle associazioni dei proprietari di immobili, in particolare Confedilizia, che si battono da anni, in modo trasparente e con successo contro l’introduzione del Fascicolo del fabbricato.

Ma chi in Parlamento rappresenta i cittadini e dichiara di battersi per i loro interessi non può far finta di non vedere la vera ragione dell’opposizione dei proprietari degli immobili. Che è, banalmente, nei risultati che potrebbero venir fuori da queste analisi. Ad esempio, potrebbero mettere in luce i rischi che si corrono in alcuni edifici, con conseguente riduzione del valore degli immobili. E probabilmente in alcuni casi obbligherebbero a realizzare interventi per scongiurare crolli. Magari qualcuno potrebbe pretendere, prima di affittare una casa, che questa sia sicura. La schizofrenia è evidente, da un lato si danno incentivi per la messa in sicurezza degli edifici, arrivati fino all’85% nei condomini con la Legge di stabilità, e dall’altro non si vuole fare piena luce sulle situazioni dove sarebbe più urgente intervenire per salvare vite umane. Di sicuro dopo 20 anni di discussione su questo provvedimento, in un Paese che ogni anno piange tragedie per terremoti, alluvioni e crolli statici, non è più possibile che la politica – tutta, senza distinzioni – continui a nascondersi o a rinviare.

Vicepresidente Legambiente