«Un errore in buona fede», «incresciose morti di civili». È questo il linguaggio usato dal tenente generale Sami Said con i giornalisti e nel rapporto sull’indagine da lui condotta per il Dipartimento della Difesa sull’attacco statunitense che con un drone ha ucciso 10 civili, di cui sette bambini, lo scorso 29 agosto a Kabul. L’indagine segreta (il documento reso pubblico è “ripulito” dalle informazioni classificate) ha infatti concluso che quel giorno, da parte del personale militare Usa che ha condotto l’attacco, «non ci sono state violazioni della legge, compreso il diritto di guerra». «Non c’è stata condotta criminale, casuale, o...