Molto prima che a metà romanzo Billy, professione killer, pronunci la formula resa immortale da «Dirty Harry» Callaghan, «Nemmeno io ricordo più quanti colpi ho sparato…», il lettore avveduto ha già capito che se c’è un autore che ispira l’ultimo grande romanzo di Stephen King, Billy Summers (Sperling&Kupfer, pp. 545, euro 21,90, traduzione Luca Briasco), è proprio il monumentale Clint: quello dei grandi film d’azione, ma soprattutto quello scanzonato dei film on the road come Honky Tonk Man e quello tristissimo delle tragedie, come il bellissimo e sottovalutato Un mondo perfetto. Billy Summers, sin dallo stile per una volta tutto...