Con lui se ne va uno degli ultimi sopravvissuti italiani alla Shoah. E’ morto a 95 anni a Milano Nedo Fiano, già deportato ad Auschwitz e da sempre tra i testimoni dell’orrore scatenato dai nazisti contro gli ebrei d’Europa che aveva raccontato incontrando gli studenti in ogni parte d’Italia e accompagnando molte scolaresche sui luoghi della tragedia.

Nato a Firenze nel 1925, Fiano fu arrestato nel febbraio del 1944 e condotto nel campo di Fossoli. Il 16 maggio dello stesso anno fu deportato ad Auschwitz assieme a tutta la sua famiglia di cui fu l’unico superstite. Alla fine della guerra era stato liberato nel campo di Buchenwald, dove era stato condotto dalle SS in fuga. «A 18 anni sono rimasto orfano, quest’esperienza devastante ha fatto di me un uomo diverso, un testimone per tutta la vita», avrebbe raccontato in seguito.

Messaggi di cordoglio per la scomparsa di Fiano sono stati espressi da diversi esponenti politici e istituzionali, tra cui il presidente della Camera Fico, i ministri Guerini, Franceschini e Boccia, i sindaci di Milano, Firenze e Roma, Sala, Raggi e Nardella, oltre al leader del Pd Zingaretti e al presidente del Parlamento Ue Sassoli.

«Non avrò mai io la forza che ebbe lui e che lo fece risalire dall’abisso, ma da lui ho imparato che per le battaglie di vita e contro ogni odio bisogna combattere sempre. Questo ci ha insegnato la memoria che lui ha contribuito a diffondere», ha dichiarato il figlio dello scomparso, Emanuele Fiano, deputato del Pd. «Mi piange il cuore per la scomparsa di Nedo Fiano. Sopravvissuto a Auschwitz, ha avuto la forza di raccontare l’orrore a intere generazioni. Un esempio di vita per tutti noi», la dichiarazione di Ruth Dureghello, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane.