Al teatro alla Scala si riprende in questi giorni L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti nell’allestimento del 2015. Le sottigliezze caricaturali di Daumier, la sbrigliatezza irrazionale di Dalì, i cromatismi di Chagall e la semplicità prospettica del Wanderbühne che animano le scene e i costumi di Tullio Pericoli, insieme alla regia di Grischa Asagaroff, in cui la pantomima si coniuga col teatro di rivista, e alle luci meridiane di Hans Rudolf Kunz, restituiscono a questo «melodramma giocoso» la carica di freschezza naïve e trasognata grazie alle quali nel 1832 il compositore, insieme al fido poeta Felice Romani, nel tentativo di lasciarsi...