La passione per Sergei Eisenstein Greenaway ce l’ha sin da ragazzo, folgorato dalla visione di Sciopero quando aveva diciassette anni, da allora non solo ha guardato tutti i film del regista sovietico ma ha anche divorato i suoi scritti, visitato gli archivi a Mosca, viaggiato nei luoghi dove Eisenstein ha girato, letto biografie, libri su di lui. L’idea di questo Eisenstein in Messico dunque il regista inglese la coltivava da tempo, più attratto dai «misteri» estetici della sua opera che dalla ricostruzione biografica, e in particolare dall’idea di trovare una spiegazione alla differenza tra i primi capolavori di Eisenstein (Sciopero,...