Primo rottamato dal renzismo e unico ad averlo combattuto nonostante la perfetta solitudine in cui il maggior partito di centrosinistra lo ha lasciato, il sindacato ha preso nel 2017 molte sue rivincite uscendo dall’angolo della disintermediazione. Susanna Camusso è stato il volto di questa battaglia partita con i referendum (con la delusione della bocciatura della Corte sul più importante: l’articolo 18) resi inutili dalla decisione di Gentiloni di cancellare le norme su solidarietà solidale negli appalti e voucher, queste ultime poi in pratica riscritte cambiando solo il nome: Prestazioni occasionali. E allora al grido «con Gentiloni è cambiato poco» la Cgil è tornata in piazza prima a San Giovanni a giugno contro «Lo schiaffo alla democrazia» del premier e a fine anno a piazza del Popolo per protestare con gli esiti assai risicati della trattativa sulle pensioni.

Il 2018 sarà l’anno dell’addio alla guida della Cgil. Eletta su proposta di Guglielmo Epifani il 3 novembre 2010 i suoi otto anni potrebbero essere leggermente più lunghi se – come sembra – il prossimo congresso si terrà a dicembre. Una soluzione escogitata per evitare la concomitanza con la campagna elettorale e con la fatalmente difficile costruzione di una maggioranza e di un governo. Anche per la Cgil non sarà comunque facile trovare chi prenderà il timone da Camusso che, come da tradizione, dovrebbe quanto meno avallare la scelta. La ritrovata unità dopo anni di spaccature sancita dall’ingresso in segreteria confederale di Maurizio Landini, non si traduce in una unità su chi dovrà portarla avanti. Ai nomi già usciti di Vincenzo Colla (ben visto dai pensionati dello Spi) e di Serena Sorrentino (la favorita di Camusso) ora si è aggiunto quello del «pontiere» Franco Martini. Qualcuno inizia a fare il nome dello stesso Landini.

Una bufala interessata la notizia di una sua candidatura per Liberi e Uguali dopo che è stata presente (perché invitata) alla kermesse che ha lanciato Pietro Grasso a leader. Camusso ha sempre sostenuto che non entrerà in politica e chi la conosce le crede.