Si moltiplicano in queste ore i comunicati e gli appelli contro il Congresso mondiale delle Famiglie che riunirà le destre oltranziste a Verona da venerdì a domenica. Il testo preparato dal Consiglio di Dipartimento di Scienze Umane della città veneta, ha ottenuto in questi giorni ulteriori adesioni provenienti da altre parti d’Italia, per esempio dall’univeristà Roma Tre e dalla rete di Non Una Di Meno. Se il tenore politico è quello di saldare istanze nazionaliste e creazioniste con quelle omofobe e antifemministe, è da un punto di vista scientifico – e quindi anche didattico – che si ribadisce quanto la ricerca si dissoci da visioni così oscurantiste e lontane dai criteri minimi della convivenza civile, etica e in generale umana. A questi elementi che partono dall’assunto della inesistenza riguardante la cosiddetta «famiglia naturale» – dalla Società Italiana delle Letterate alla Società italiana delle Storiche, passando per molte reti come quella di Educare alle differenze e altre realtà impegnate sui territori sia nelle accademie che nelle scuole, si aggiunge il nodo degli studi di genere, presente da anni all’interno degli atenei italiani ma al contempo attaccato quando non strumentalizzato dalle destre di questo stesso paese che accampano la scusa della cosiddetta «ideologia del gender». Frutto di un lavoro capillare e di relazione interdipartimentale e di sponda con movimenti, collettivi e associazioni, la rete Gifts – Rete di studi di Genere, Intersex, Femministi, Transfemministi e sulla Sessualità nasce per confermare la buona salute di cui gode il raggruppamento disciplinare in Italia ma soprattutto pone l’attenzione a una costellazione di saperi critici che hanno da anni ricadute sia nella sfera didattica che in quella pubblica. Una felice coincidenza che la costituzione della Rete arrivi adesso, il processo ha preso infatti avvio proprio all’Università di Verona, nel giugno del 2018 in occasione de l Congresso «Studiare il genere e la sessualità nell’università italiana . Genealogie, sfide, prospettive». Una seconda tappa si è tenuta nel gennaio 2019 all’Università di Roma Tre in cui si è discusso delle intersezioni tra sessismo, razzismo e altre forme di discriminazione.
Formalizzata il 22 e 23 marzo, presso l’università di Bari Aldo Moro, nell’ambito del Festival delle donne e dei saperi di genere, la rete Gifts ha preso parola pubblica contro il Congresso mondiale delle Famiglie, coacervo di odio e violenza; nel lungo comunicato preparato e diffuso due giorni fa, la rete – dopo aver espresso la non neutralità dei saperi – esprime «preoccupazione e indignazione» per il tredicesimo World Congress of Families, denunciando in particolare la presenza del Ministro Bussetti. «Aderiamo con forza – si legge ancora nel documento – alle mobilitazioni lanciate da Non una di meno, che attraverso iniziative culturali, politiche e di piazza, negli stessi giorni manifesteranno il loro dissenso e la loro opposizione al Congresso».